Legge svuota carceri: a Padova raccolta firme contro di Fratelli d’Italia

 

“La legge cosiddetta svuotacarceri è, di fatto, un indulto inaccettabile perché farà uscire migliaia di delinquenti recidivi e farà pagare così ai cittadini liberi il sovraffollamento carcerario-questo è il commento di Raffaele Zanon dirigente di Fratelli d’Italia che aggiunge –proporremo, come ha affermato Giorgia Meloni, un referendum abrogativo per cancellare lo svuotacarceri non appena sarà entrato in vigore. Si tratta di una legge incredibile perché mette in libertà i colpevoli di reati anche gravi mentre lascia dentro i detenuti in attesa di giudizio e quindi non ancora condannati. Tra l’altro il governo si accinge ad adottare un ulteriore provvedimento per far uscire altri 6000 detenuti-commenta il dirigente di FDI- quello contenuto nello svuotacarceri è un messaggio politico che non possiamo accettare e non capiamo come i parlamentari veneti del centrodestra lo abbiano votato senza fiatare. La norma è stata concepita nel peggior modo possibile perché lascia ogni decisione al solo magistrato. Qualcuno si assumerà la responsabilità di riempire le città di delinquenti-aggiunge Zanon-senza neppure preoccuparsi di aumentare il numero e le dotazioni delle forze dell’ordine . Per parte nostra –conclude Zanon-Fratelli d’Italia ha già annunciato un ricorso alla Consulta per veder invalidato un provvedimento dichiarato approvato pur in assenza della citata maggioranza costituzionalmente prevista. Soprattutto, se si vuol fare un’analisi più seria della popolazione carceraria, ne vanno letti gli elementi costitutivi: 1) il 75% dei detenuti é in attesa di giudizio, segno di un abuso dello strumento della carcerazione preventiva. Troppi sono quelli che poi vengono riconosciuti non colpevoli e vengono rimessi in libertà senza neanche chiedere scusa, lasciando loro a vita il marchio infamante ed il segno di un’esperienza indelebile; 2) oltre il 30% é costituito da stranieri, prevalentemente extracomunitari; per i quali sarebbe assai più sensato redigere accordi bilaterali con i paesi d’origine per garantire che ognuno sconti la pena a casa sua. Con la legge delega approvata alla Camera, si sceglie invece di trovare una via d’uscita per chi sta scontando una pena, ovvero per quelli che sono stati riconosciuti colpevoli dopo 3 gradi di giudizio, tenendo al gabbio quanti ancora attendono le risultanze di un processo. In ogni caso avviamo da lunedì in Veneto una petizione popolare e se fosse necessaria anche una raccolta di firme per il referendum abrogativo di una legge che straccia la giustizia, rimette in condizione di delinquere persone che dovrebbero restare in galera, e mortifica le legittime attese delle vittime”