Jacopo Silva: “Le primarie sono la più bella soluzione per far vincere una Padova nuova”

 

Jacopo Silva, già consigliere comunale a Padova, ha presentato oggi alla stampa il proprio progetto per aumentare l’unione nel centrosinistra e la partecipazione dei padovani alla costruzione di un programma e di una candidatura condivisa con il mondo più ampio possibile in città di riformisti e moderati alternativi ai populismi.

“C’è in giro tanta voglia di vincere, per una città diversa da quella degli ultimi due anni. Ma se tutti vogliono il proprio candidato finirà che non si vince e torneremo a una Padova arretrata e immobile come successo finora con Bitonci, non per due ma forse per i prossimi 10 anni – analizza Jacopo Silva –
Le primarie sono la più bella soluzione, con regole chiare e semplici da far rispettare. Parleremo solo delle cose da fare senza polemiche tra i candidati. Le primarie siano un bel confronto tra le proposte per il futuro di Padova: le primarie delle idee”.
Le primarie sono uno strumento già usato in passato, con un esito non del tutto positivo nel 2014, ma Silva propone delle correzioni rispetto alle esprienze precedenti.
“Solo primarie con poche regole molto chiare possono rassicurare tutti: confronti tra i candidati in ogni quartiere della città, partecipazione gratuita e una lista delle priorità per Padova, vincolante e obbligatoria, sottoscritta tra tutti i candidati. La vittoria passa solo attraverso una unione autentica del centro sinistra, sulle idee, prima ancora che su un nome.
Al momento abbiamo una esperienza bellissima che è Coalizione Civica, che ha fatto un bel lavoro sul programma, un programma ottimo e condivisibile al 100%. Il PD è una grande forza della città ma credo che stia facendo un percorso complicato. Di fronte a questa situazione mi sento di dire che bisogna andare verso le primarie. C’è tanto bisogno a Padova, non solo nel PD, di partecipazione. C’è voglia di una politica che esca dalle stanze dei partiti e dei salotti, che parli in maniera bella e moderna del presente e del futuro della città. Basta accordi tra politici, facciamo decidere ai cittadini”.

Le primarie possono essere inoltre un antidoto alla ricetta, non sempre vincente specio a sinistra, dell’uomo solo al comando.
“Non è possibile infatti che la corsa elettorale sia solo una convergenza su una persona, né che possa essere il frutto di una assemblea, seppure grande come quella di Coalizione Civica, che però da sola non può vincere e cambiare davvero Padova – conclude Jacopo Silva, che non esclude di partecipare in prima persona alle primarie stesse – Io voglio sostenere punti di programma che sento miei e perciò se necessario sono pronto a portarli avanti candidandomi alle primarie. Me lo chiedono tanti amici che amano Padova, pezzi del Partito Democratico, mondi esterni al PD.
Sono pronto anche ad accettare di buon grado chi sappia proporre un modo diverso dalle primarie per arrivare tutti uniti a un unico candidato, niente personalismi. Ma oggi per me le primarie sono l’unica soluzione per tenere unite le anime del centrosinistra”.
Occorre insomma un corraggioso cambio di passo per innovare la politica padovana.
“Dobbiamo avere il coraggio di volerci porre per Padova traguardi ambiziosi: vorrei che la nostra città diventasse la prima in Italia su eccellenze moderne per le sfide di questo secolo. Padova inizierà a tornare grande, quando smetterà di guardare al ‘900 per interpretare da protagonista il 21esimo secolo. Padova deve diventare la prima città in Italia per qualità della vita. Padova ha due anime: quella che vede la politica come una carriera, ed in questo senso si inserisce la vicenda tutta di poltrone e personalismi di Forza Italia e della Lega Nord, unite unicamente dal desiderio della riconquista del potere. C’è un’altra Padova, che si mette invece al servizio della città. In questo senso sono apprezzabili tutte le candidature che stanno emergendo dalla società civile come quella di Sergio Giordani e del professore Arturo Lorenzoni”.
Nasce l’idea di un tavolo per le primarie, che vada oltre l’orizzonte del Partito democratico e che possa federare le diverse anime moderate e riformiste.
“Bisogna fare presto. A Giordani, a Bressa e Bettin e a Coalizione Civica chiederò di sederci attorno a un tavolo e con massima trasparenza, ma anche massima celerità, per fissare le regole delle primarie. Poche regole semplici che sia facile far rispettare. Mi piacerebbe che chiunque esca vincitore dalle primarie possa contare su una accettazione totale e senza riserve da parte degli altri concorrenti dell’esito delle votazioni e che soprattutto si promuova la maggiore partecipazione possibile. I cittadini hanno voglia di partecipare e, se gliene viene data davvero la possibilità – aggiunge Jacopo Silva – Chiunque voglia il bene della città e aspiri a candidarsi ad amministrarla deve avere l’umiltà e la voglia di mettersi in gioco e confrontarsi con tutti. Ricordo le primarie di due anni fa e non bisognerà commettere gli stessi errori. Dovranno essere primarie aperte, con regole precise. Per quanto mi riguarda presenterò nelle prossime settimane dieci punti fondanti di un programma autenticamente riformista ed in linea con le esigenze dei padovani sui temi fondamentali del lavoro, la lotta alla povertà ed alle disuguaglianze, il miglioramento della qualità della vita e dell’ecosistema urbano, che significa periferie più belle, sicure ed inclusive verso le fasce più deboli della società. Sono temi che chi vuole il bene della città sa che dovrà affrontare come prioritari”.

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