Rinnovo del permesso di soggiorno: a Padova bastano 16 minuti

 

Efficienza, rapidità e anche una notevole dose di cortesia. Pensavo fosse una mattina di passione, ed invece l’esperienza con l’ufficio immigrazione della questura di Padova, se lo giudicassi con i canoni di un ristorante, meriterebbe 5 stelle. I dai: mia moglie aveva appuntamento alle 8.30. Arriviamo davanti al porto della riviera di fianco al passo carraio della questura alle 8 e qualche minuto. Sul marciapiede c’è una fila ordinata di una cinquantina di persone. “Ecco ci toccherà aspettare tutta la mattina” penso tra me e me. Alle 8.15 si apre il portone e le persone vengono fatt entrare a gruppetti di quattro o cinque. Di fianco all’accesso degli uffici c’è un tavolo: da una parte tre agenti distribuiscono i numerini e ritirano i moduli della prenotazione. La persona in attesa si siede nell’atrio. In un angolo c’è la macchinetta del caffè, dall’altra il bagno provvisto anche di fasciatoio: una piccola attenzione che certo le mamme con i bimbi al seguito avranno benedetto chissà quante volte. 

Un mnuto prima dell’appuntamento viene chiamato il nome di mia moglie. Entriamo in un ufficio dove c’è anche un mediatore culturale alle prese con un caso un po’ complicato di un signore albanese. Al Caaf della Uil la funzionaria sapeva il fatto suo: i documenti sono quasi tutti in ordine, l’unico che manca, è il mio … ho dimenticato a casa la carta d’ientità ma per fortuna mia moglie aveva fatto le fotocopie. Che figura!

Il poliziotto è rapido e comprensivo verso un paio di inesattezze contenute nei tanti moduli che abbiamo dovuto compilare. Manca una informazione: due click ed estrae la mia anagrafe contributiva, il che fa una certa impressione.  

Alla fine tra certificato di matrimonio, estratto di nascita delle bimbe, certificato di residenza, Isee, idoneità alloggiativa, ed altre amenità, in sedici minuti siamo fuori con la ricevuta. Entro un mese comparirà sul sito della questura di Padova l’appuntamento per andare a ritirare il nuovo permesso di soggiorno. Sedici minuti ed un sorriso da parte del poliziotto gentile. 
Davvero un bel biglietto da visita per gli stranieri che arrivano a Padova: il primo impatto con la burocrazia farebbe ividia alla Svizzera. 

 

Alberto Gottardo