Padova ritorno al futuro: in Camera di commercio la classe dirigente prova a ritrovare il filo del discorso pubblico

 

“Le istituzioni devono lavorare in maniera concorde tra loro”.
“Sinloc sta lavorando per offrire ai decisori istituzionali progetti utili a valorizzare i punti di forza di Padova”.
“Immaginare che la Fiera cambi veste organizzando non solo convegni ma ospitando innovazione, può essere importante”.
“La nostra è una grande università di innovazione perchè ha una grande ingegneria. Quello che ci rende un super politecnico è poi la contaminazione con le altre facoltà”.
Frasi pronunciate dai relatori del convegno “Padova, Ritorno al futuro. I protagonisti e le sfide per la città 4.0”.
“A noi ci piace guardarci dentro il nostro cortile, noi celebriamo il passato ma ci manca la nuova città, dove sono gli edifici, dov’è la nuova industria. Io son d’accordo che la nuova finanza rimanga a Padova, son padovàn”.
Frasi sparse di un convegno molto partecipato. Chi le abbia pronunciate, non importa.
Bella l’iniziativa organizzata dal presidente della Camera di commercio Fernando Zilio, che continua con umiltà e tenacia a sfidare la città e il suo territorio perchè esprima idee di progresso per quella che trent’anni fa si sognava come “la piccola Milano”, e che ora le dinamiche attrattive ed innovative di Milano se le sogna.

Al tavolo presieduto da Fernando Zilio, l’ex rettore Gilberto Muraro e l’attuale Rosario Rizzuto; Antonio Finotti, da trent’anni al timone della Fondazione Cassa di risparmio di Padova e Rovigo; Massimo Finco, presidente di Confindustria Padova. A moderare il direttore del Mattino di Padova Paolo Possamai.
A portare il saluto della città al convegno i sindaco Sergio Giordani che ha spiegato così il proprio approccio: “Discutere per poi finalmente agire, agire per fare qualcosa che resti anche dopo di noi che siamo qua oggi.
Qualcosa che divenga patrimonio comune per tutti i nostri concittadini.
In fondo, anche se mi sto cimentando da poco in questa nuova missione, penso di poter dire di aver compreso che è proprio questo quello che spinge ciascuno di noi a un impegno comune in ambiti diversi.
E’ questa la molla che mi ha convinto a intraprendere questo percorso verso il quale fino a qualche mese fa non avrei immaginato di incamminarmi.
Nulla vale un impegno duro e sincero più dello sforzo comune di lasciare qualcosa di importante e utile a chi verrà dopo di noi”.

Tutto bene bravo Fernando Zilio, ottimi gli spunti però:

– a parlare dicendo che negli ultimi vent’anni abbiamo perso posizioni come città, c’erano in gran parte persone che negli ultimi vent’anni hanno ricoperto ruoli importanti nel panorama della classe dirigente. Se si vuole cambiare la musica ho come l’impressione che occorra far suonare qualche violino nuovo.
– si è detto che i soldi non mancano, lo sottolineava Paolo Possamai, ho come l’impressione che occorra a far tornare, magari anche solo per un paio di giorni, qualcuno di quelle migliaia di padovani che sono riusciti a creare qualcosa di significativo altrove, in maniera da sentire sì Muraro, Finotti e gli altri che capita di sentir parlare di futuro da una trentina d’anni a questa parte, ma sentendo anche qualche d’un altro che quel futuro lo sta vivendo.

Ha ragione Fernando Zilio quando dice “bisogna essere convintamente decisi a scelte per il bene del nostro territorio. Io sono stanco di partecipare a convegn che parlano di start up di soft city etc. e poi non succede mai nulla”. Ha ragione. Sono stanco anch’io.

 

Alberto Gottardo