Testamento da 30 milioni di euro all’uomo di fiducia. E’ falso? Indaga la guardia di finanza

 

Guai in vista pe Luciano Cadore, erede dell’imprenditore Mario Conte che gli ha lasciato un patrimonio la cui stima oscilla tra i 40 ed i 70 milioni di euro. A far visita nei trenta appartamenti appartenuti all’imprenditore sono stati ieri gli uomini della guardia di finanza a cui la procura padovana ha dato il compito di vederci chiaro nella questione dell’eredità trasmessa atraverso un foglietto di poche righe in cui Luciano Cadore, ex maggiordomo ed autista del facoltoso imprenditore viene indicato come “figlio” con le virgolette del caso.
Luciano Cadore è formalmente indagato dalla Procura con l’ipotesi di falso perché sospettato di aver confezionato un testamento ad hoc a firma dell’uomo per cui lavorava, defunto da tempo, che gli avrebbe consentito di metter le mani su un patrimonio enorme.
La Guardia di finanza ha effettuato una serie di perquisizioni e ha sequestrato, presso il notaio, il testamento che Cadore aveva detto di aver trovato qualche tempo dopo la morte di Mario Conte, novantunenne imprenditorie conciario, deceduto dopo malattia nell’ottobre dello scorso anno.
Oltre al testamento – che andrà al vaglio dei periti calligrafi – le fiamme gialle hanno sequestrato, nell’ufficio del commercialista dell’uomo, altra documentazione relativa alle proprietà del defunto, nel frattempo amministrate da Cadore.
Luciano Cadore ha raccontato di aver trovato il testamento mentre cercava tra le carte dell’anziano elementi per risalire a eventuali parenti cui spettassero i beni in eredità. Ricerca sospesa al momento della scoperta – a suo dire – che l’unico beneficiario risultava essere lui. Cadore è assistito dai legali Niccolò Ghedini e Piero Longo.