Anziani gemelli barricati in casa a Monselice

 

Due fratelli gemelli di 65 anni sono barricati all’interno della loro abitazione a Monselice dal mezzogiorno di oggi per evitare il ricovero di uno di loro in un istituto psichiatrico. In un primo momento i carabinieri intervenuti sul posto avevano temuto il ripetersi di una situazione come quella che la settimana scorsa ha portato all’uccisione di un colonnello dell’Arma a Vicenza da parte di un anziano squilibrato. In questo caso invece Flavio e Luciano Guglielmi, non sarebbero in possesso di armi da fuoco. La loro unica richiesta al momento è quella di essere lasciati soli. Sul posto il tenente colonnello Antonio Rizzi ed il comandante dei carabinieri della compagnia di Abano che stanno cercando di portare avanti una tratativa in sicurezza con i due fratelli. Il condominio di via Confortin dove si trovano i due è stato isolato dalle forze dell’ordine per prevenire il coinvolgimento di persone estrane alla vicenda.
Uno dei due fratelli barricati in casa a Monselice avrebbe denunciato in passato il possesso di un fucile.
Al momento, però, i carabinieri impegnati sul posto non sono in grado di stabilire se l’arma sia o meno a disposizione delle due persone presenti in casa.
Nel corso del colloquio che i carabinieri erano riusciti a stabilire telefonicamente era stato rivolto l’invito a far uscire il fratello che ieri si era allontanato dalla struttura sanitaria dove era sottoposto ad un trattamento medico. Una telefonata uno dei due fratelli asserragliati l’ha avuta con un cronista dell’Ansa di Venezia:  «Non posso dirle – risposte interpellato telefonicamente dall’ANSA – se ci sono armi in casa», visto che in passato era stato denunciato il possesso di un fucile. «Se glielo dico lo vengono a sapere anche quelli che sono qua fuori» spiega facendo riferimento ai carabinieri che da ore stanno attorno alla casa, a Monselice, dove assieme al fratello gemello Luciano è barricato per paura di finire «al manicomio». «Va bene – dice poi – non ho fucili ma ci sono cinque molotov pronte. Sono micidiali. Mi sono barricato in casa con mio fratello. I carabinieri mi hanno tempestato di telefonate perchè vogliono farmi uscire; così per loro il gioco è fatto. Se loro se ne vanno via, se mi lasciano in pace, allora tutto Ok. Ma se li vedo ancora, se stanno nascosti, ho deciso: ho preparato delle bottiglie molotov alla Rambo, le lancio e poi mi dò una coltellata alla gola. Io in manicomio non ci voglio andare. Io crepo se vado là».