Primo giorno di scuola: gdf Padova sequestra pennarelli potenzialmente tossici

 

La Guardia di Finanza di Padova ha messo a segno nei giorni scorsi l’operazione “Zero in condotta” scoprendo e sequestrando un deposito di cancelleria per la scuola di provenienza cinese potenzialmente tossica. I finanzieri del Comando Provinciale di Padova hanno sequestrato 3 tonnellate di articoli irregolari, pronte per essere distribuite nei negozi del Triveneto.
La merce, per un totale di 62.000 articoli tra penne, astucci, matite, raccoglitori, block notes, evidenziatori, pennarelli, etichette, righelli, puntine e fermagli, tutta di fabbricazione cinese, era stivata in un magazzino in Zona Industriale a Padova.
Si tratta di un vasto capannone sede di una ditta di import-export, gestita da un 27nne cinese, residente a Bologna ma di fatto domiciliato a Ponte San Nicolò (Padova) deferito all’autorità giudiziaria.
In alcuni casi era del tutto assente la denominazione merceologica o commerciale del prodotto, in altri la ragione sociale o il marchio del produttore o dell’importatore nella Comunità Europea, in altri ancora erano del tutto assenti indicazioni circa la presenza o meno di sostanze nocive per la salute o per l’ambiente. È il caso dei pennarelli, degli evidenziatori e degli altri strumenti di scrittura che, non infrequentemente, vengono prodotti a basso costo in Estremo Oriente sfruttando inchiostri e coloranti tossici, oltre che involucri plastici fabbricati con polimeri dannosi per l’uomo. “Si tratta – spiega il colonnello Ivano Maccani, comandante provinciale della guardia di finanza – potenzialmente, di piccoli “serbatoi” di sostanze non sempre del tutto innocue, pronti a finire nelle tasche di grembiuli o negli astucci di piccoli, inconsapevoli utenti, con buona pace delle garanzie a tutela dei consumatori.
Per scongiurare tale ipotesi saranno effettuate idonee analisi sul materiale sequestrato.
I finanzieri sono, inoltre, riusciti a ricostruire il percorso della merce trasportata dalla Cina a mezzo container caricati su navi fino ai porti di Venezia, Trieste, Gioia Tauro, Napoli e Genova”.
Il valore dei beni all’importazione ammonta a 70.000 euro e si stima che, una volta rivenduti al dettaglio, potessero garantire all’imprenditore cinese oltre 300.000 euro di ricavi.
Sono in corso indagini per individuare e mettere in sicurezza eventuali altri depositi.
Ulteriori particolari dell’operazione verranno illustrati nel corso di una conferenza stampa convocata nella caserma della guardia di finanza di via San Fidenzio a Padova.