Suicidi, oggetto di scherno sul web. Scoop o montatura?

 

Il Mattino di Padova apre l’edizione di oggi con la prima pagina qui sotto. Un articolo a firma di Paolo Baron da conto di un utente di Facebook “Padova città delle emozioni” che canzonerebbe quanti in queste ultime settimane si è tolto la vita. “Facebook, 166 amici per uno spot con il cappio” scrive con poca precisione chi ha fatto il sottotitolo. Le cose stanno in maniera diversa ed infatti “Il profilo, nuovo, ha già 166 amici” scrive correttamente il giornalista del Mattino. L’immagine, che riportiamo qui sotto, campeggia sull’apertura della pagina della cronaca, in parte modificata: dove c’era lo scudetto del calcio Padova è stato appiccicato sopra quello del Comune. Per rafforzare l’intento della stessa ragazza che ha postato la foto cioè quella di fare dell’ironia sulla campagna comunicativa del Comune. L’idea è quella di denunciare i guasti della città usando la stessa grafica che il Comune utilizza per veicolare messaggi positivi (su tram e nuove opere) per mettere in evidenza le cose che non funzionano a Padova, come la mancanza di aule studio, le poche persone che frequenterebbero il San Gaetano ed appunto l’impennata di suicidi in città. L’immagine con il cappio è di cattivo gusto. Certo i 166 amici su Facebook non la conividono.
La cosa che rende tutta la vicenda surreale è che la ragazza titolare dell’account del social network ieri pomeriggio si è iscritta al gruppo di fan del Mattino di Padova. Il cugino, anche lui giornalista, ha commentato questa scelta con toni aspri, redarguito dal cronista politico Claudio Baccarin. Forse lo stesso che essendo tra gli amici della giovane, si è accorto dei fotomontaggi sbirciandone le foto sul profilo personale. Di qui il caso. Complimenti a Claudio Baccarin o a chi se ne è accorto per il senso della notizia. Un po’ meno complimenti alla ragazza che ha fatto comunque ironia su un tema delicatissimo, ed in generale pochissimi complimenti a chi, giornalisti del Mattino compresi, che non si fanno scrupoli quando una persona si suicida a scriverne nome e cognome sempre e comunque

Alberto Gottardo

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