Maxi blitz dei carabinieri in via Confalonieri

 

200 uomini del comando provinciale, rinforzati dai carabinieri del battaglione di Mestre e dal nucleo cinofilo hanno compiuto una maxi retata circondando e passando al setaccio la cinquantina di appartamenti e garage delle palazzine ai civici 15 a e 15b di via Confalonieri. Le due palazzine, famigerate come erano all’inizio quelle del complesso Serenissima di via Anelli, sono state controllate, con l’identificazione di circa 200 persone che vi dormivano all’interno (video da youreporter.it) ed il trasferimento di una dozzina di persone per ulteriori accertamenti. Il blitz, scattato alle 6 di questa mattina, è durato sul campo circa 3 ore. I carabinieri intervenuti sul posto hanno circondato due palazzine abitate in prevalenza da extracomunitari nella zona della Fiera, a poche centinaia di metri dal famigerato quartiere di via Anelli. E le caratteristiche dei due condomini, 50 appartamenti in tutto, sono simili a come appariva il complesso Serenissima, quello dell’arcinoto muro antispaccio, all’inizio del percorso di degrado che portò l’amministrazione comunale a sgomberare gli appartamenti ed a chiudere tutto in attea di un piano di riqualificazione ancora lontano dal venire.
Alcuni appartamenti, tra cui quello sequestrato dai carabinieri, sono di proprietà di nordafricani che subaffittano a connazionali clandestini, disposti a pagare qualsiasi affitto pur di avere a disposizione un bilocale fatiscente, che funge anche da base logistica per lo spaccio di droga. Una attività che molti degli habituè delle due palazzine ispezionate conducono da tempo e garantendosi la quasi automatica impunità:  è il caso di “ciccio bello”, pseudonimo affibbiato dai cittadini della zona ad un sedicente palestinese 31 enne, nato il giorno di Natale a Gaza, dice lui, e di fatto non espellibile dal territorio italiano, dato che in assenza totale di documenti, la sua condizione di clandestino “apolide” gli garantisce una sostanziale garanzia di rimanere in Italia a delinquere. Tra i dodici stranieri portati in caserma c’è anche lui: i carabinieri lo controllano in media una volta alla settimana. A volte lo arrestano e dopo una decina di giorni, viene scarcerato e torna a spacciare. In teoria la legge prevederebbe che venisse rimpatriato, ma nessuno sa verso quale Paese rispedirlo.

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