Droga a Padova, polizia e gdf mettono a segno sei arresti

 

Un marocchino di 23 anni residente a Campodarsego è stato arrestato dagli uomini della squadra mobile ieri sera al termine di una indagine sullo spaccio di droga in città. Il marocchino è sospettato di essere una sorta di “grossista” che riforniva gli spacciatori in bicicletta delle piazze. L’uomo utilizzava la propria auto per i tour cittadini finalizzati a spacciare droga ma è stato bloccato dagli agenti della squadra mobile della Questura di Padova ed arrestato.

Protagonista della vicenda un marocchino di 22 anni regolarmente in Italia – trovato con 1,6 chili di hasisch, che utilizzava una vettura, cambiando spesso il modello per evitare di essere identificato, per girare in città nelle principali zone di spaccio per rifornire i propri clienti di hasisch.

Se sulla piazza padovana fossero giunte le 850 dosi di stupefacente sequestrate, queste avrebbero fruttato ai diversi pusher fermati dalle Fiamme Gialle oltre 300.000 euro. 
È il valore commerciale della droga sequestrata dai finanzieri della Compagnia di Padova, uno dei dati più significativi che emergono dall’attività di controllo del territorio svolta nell’ambito dell’ “Operazione Checkpoint”. 

Controllo del territorio avviato agli inizi del mese di agosto e condotto nelle zone di Padova fortemente interessate dall’attività di spaccio. Nel corso dei diversi servizi di perlustrazione, i militari delle Fiamme Gialle hanno controllato oltre 300 tra autovetture e persone ottenendo riscontri di rilievo.
Sono infatti ben 30 i soggetti segnalati al Prefetto per violazioni connesse all’uso, in modiche quantità, di sostanze psicotrope.
Il risultato operativo che spicca maggiormente è stato però ottenuto nel corso dei controlli effettuati nei confronti di soggetti extracomunitari.

Infatti l’attività di prevenzione e i correlati sviluppi a livello info-investigativo hanno permesso di trarre in arresto cinque soggetti, di cui due nigeriani e tre tunisini, sorpresi in possesso di circa 400 grammi di cocaina, detenuti a fini di spaccio. In ragione della gravità delle condotte poste in essere tutti gli extracomunitari sono stati associati, su disposizione della locale Procura della Repubblica, presso la locale Casa Circondariale.
Nel corso delle attività sono inoltre stati individuati e perquisiti dei garage, ubicati in pieno centro storico, utilizzati dagli arrestati per il confezionamento dello stupefacente. Si tratta di veri e propri laboratori della droga ricavati in sottoscala e di difficile accesso in quanto celati dietro doppie pareti tali da evitarne l’individuazione da parte delle Forze di Polizia.
I Finanzieri infatti, in alcuni casi, si sono dovuti calare all’interno di veri e propri cunicoli per giungere all’interno dei laboratori dove è stata rinvenuta tutta la strumentazione di precisione utilizzata per la preparazione dello stupefacente oltre a diverse armi da taglio verosimilmente strumentali alla commissione dell’illecita attività.