Solidarieta’ al tabaccaio che ha ucciso il ladro a Cive’. Lui ringrazia il paese

 

“La mia vita è cambiata in una frazione di secondo. Da una parte mi sono trovato i banditi, dall’altra c’erano mia moglie e mia figlia: ho dovuto scegliere”. Franco Birolo parlava con la voce bassa oggi nel cortile della sua abitazione di Civè di Correzzola (Padova), le mani in tasca, e gli occhi di chi non ha dormito nelle ultime notti. A fianco a lui la tabaccheria sigillata su ordine della magistratura che lo sta indagando per omicidio volontario. Giovedì notte dalla Glock semiautomatica di Franco Birolo è partito un colpo che ha freddato uno dei quattro banditi che gli stavano svaligiando la tabaccheria. “Ora pago le conseguenze di quello che è successo – spiega Birolo – e quello che è successo è una cosa brutta, che non auguro a nessuno. Una cosa che non si dimentica e da cui non si può tornare indietro. E’ cambiata la mia vita, quella della mia famiglia, perchè non soffro solo io, ma anche mia moglie e i miei genitori. L’unico conforto il fatto che in paese sono numerosissime le attestazioni di solidarietà. Almeno non mi sento solo”.

Ed in paese a Civè di Correzzola alcuni giovani del posto hanno appeso ai ponti due striscioni. Lenzuola bianche con la scritta a spry rossa. Quello davanti al monumento ai caduti reca la scritta “Franco siamo tutti con te” e su un altro all’entrata del paese campeggiano due parole: “legittima difesa”.