Suicida a causa di cartella Equitalia: “Una condanna a morte arrivata per posta”. Lo sdegno di Federcontribuenti

 

“Mi chiedo se sia umano mandare a una persona di 60 anni una condanna a morte per posta”. La domanda provocatoria arriva dal presidente di Federcontribuenti Veneto Marco Paccagnella nel giorno del ritrovamento del corpo di un uomo di 60 anni suicidatosi ieri dopo essere stato negli uffici di Equitalia a Padova a chiedere chiarimenti per una cartella esattoriale da 117mila euro.

“Credo che i responsabili di Equitalia non possano dormire tranquilli stanotte – aggiunge Paccagnella – perchè in questi casi le persone vanno aiutate e non trattate come se fossero numeri. Va dato un messaggio a tutte le persone in difficoltà: qualunque tipo di debito possiate avere, qualunque creditore vi possa ingiungere nel pagamento, non si deve assoultamente arrendersi.

Attenzione: molte cartelle di Equitalia, ad esempio, sono prescritte o decadute, e altre ancora totalmente errate. Sicuramente se, anziché lasciar in mano ad un sistema informatico le richieste degli enti impositori fossero invece affidate a personale qualificato, molto probabilmente situazioni come quella odierna non succederebbero”.

Comunicato stampa a cura di Federcontribuenti Veneto
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