Corsi “fantasma”o solo malrendicontati? Il giudice condanna 4 imputati

 

Brutta sorpresa per Mario Bertolissi difensore degli imputati che si sono visti condannare ieri in tribunale a Padova per uno stralcio della vicenda dei cosiddetti “corsi fantasma”. Dall’avvocato Bertolissi riceviamo e pubblichiamo la seguente nota:
I difensori degli imputati Alberto Raffaelli, Fabio Di Nuzzo e Federico Pendin, che sottoscrivono questo comunicato, ricordano che i loro assistiti non hanno mai pensato alla prescrizione, ma al giudizio di merito. Lo hanno voluto e lo vogliono.
Hanno presenziato alle udienze e, quando richiesti, hanno collaborato. Mezzi di informazione e autori di libri hanno scritto di “corsi fantasma”. In giudizio si è precisato che sono stati svolti al meglio, con risultati lusinghieri. Questo è un primo, essenziale dato, il quale consente di porre la seguente domanda: in quale Paese si processa chi, col denaro pubblico, compie ciò che deve?

La condanna non sorprende. L’accertamento della verità può esigere più gradi di giudizio. In appello e, comunque, alla fine, il giudice constaterà che si è caduti in un grande, imperdonabile equivoco, legato al fatto di non conoscere la disciplina giuridica della rendicontazione, la quale è quella che è, non quella che si crede debba essere. Il discrimine è dato dalla competenza, in nome della quale i difensori sono certi che la formula finale di proscioglimento sarà la più ampia: perché il fatto non sussiste.