Mamma padovana alla ricerca del bimbo scomparso al Sharm: la storia di Alessia Ravarotto

 

C’è una mamma che dal 4 novembre 2008 non sa più nulla del suo piccolo. Si tratta di Alessia Ravarotto, padovana da 9 anni trasferitasi a vivere a Sharm El sheik. Dal suo matrimonio con un egiziano nel 2005 è nato il piccolo Adham, 3 anni e sei mesi, rapito dall’ex marito egiziano Mohammed Essa. Adham nasce in Italia, il 4 agosto 2005 e ha doppia cittadinanza: italiana ed egiziana.
Nell’estate 2008, la coppia si separa, il bimbo resta con la madre e cominciano i problemi, malgrado il padre lo veda tutti i giorni e lo tenga a dormire tre sere a settimana.
«A inizio settembre il mio ex marito rapisce il bambino per la prima volta — racconta Alessia— . Vado all’asilo a riprenderlo, come facevo anche dopo che aveva dormito da Mohammed, e non lo trovo, non lo aveva visto nessuno». Alessia va subito alla polizia, e dopo cinque giorni Mohammed riporta Adham, in cambio del ritiro della denuncia: «Ho accettato, purtroppo, fidandomi della sua parola», commenta amara.
Poi la spariione a novembre di padre e figlio e l’inizio di una lotta condotta con tutti i mezzi, anche internet.
Guarda il video appello di Alessia Ravarotto
“Al primo posto dovrebbe esserci il bene di un bambino di soli 3 anni che da mesi non vede la sua mamma. Il Ministero degli Esteri deve intervenire collaborando con le Autorità Egiziane per ricongiungere il bambino con la madre”. Così l’onorevole Antonio De Poli interviene a supporto della battaglia di Alessia Ravarotto. “Sostengo la signora Ravarotto e a tal proposito il 27 gennaio scorso ho presentato un interrogazione al Ministro Frattini per sensibilizzare il Governo e per sapere quali provvedimenti adotterà per ricongiungere il bambino di nazionalità anche italiana alla madre che per ben due volte si è vista privata del suo diritto di genitorialità. – spiega De Poli nell’interrogazione – il primo a pagare le conseguenze di questa situazione è il bambino, costretto a vivere suo malgrado una triste esperienza i cui risvolti psicologici potrebbero segnare per sempre la sua esistenza, essendo stato strappato dalla madre improvvisamente e con l’inganno. Alla sig.ra Ravarotto va tutto il mio sostegno e la mia disponibilità, nella speranza che la vicenda si risolva al meglio e il prima possibile”