Omicidio suicidio a Cadoneghe: poliziotto uccide la moglie

 

Ci sarebbe un rapporto sentimentale incrinato a due anni dal matrimonio all’origine dell’omicidio suicidio avvenuto questa notte in un appartamento di via Mario a Cadoneghe (Padova). In mattinata da un vicino, allertato dai colleghi, sono stati trovati i corpi senza vita, riversi sul letto, dell’assistente capo Gabriele Ghersina, 37 anni, poliziotto in servizio al secondo reparto mobile di Padova e della moglie, Silvana Cassol, 50 anni, ex vigile urbano, impiegata nella segreteria del settore edilizia pubblica del comune di Padova. La dinamica dell’omicidio suicidio, in attesa dei risultati dell’autopsia, ricostruirebbe ‘ipotesi che a sparare alla nuca della moglie sia stato l’uomo, che poi ha rivolto l’arma contro di sè, sparandosi al capo. La donna era madre di due giovani ventenni, nato dal precedente matrimonio, che non vivevano con la madre. Sul posto gli uomini della polizia scientifica, assieme al capo della squadra mobile Marco Calì ed al questore Vincenzo Montemagno.

“Purtroppo il mondo sta andando all’incontrario – ha commentato il questore Montemagno uscendo dalla palazzina di via Mario dove al terzo piano viveva la coppia – siamo di fronte ogni giorno a tragedie che fanno parte di una spirale di cui purtroppo non si vede la fine: madri che uccidono i figli e come in questo caso, uomini che uccidono le compagne. Gabriele era impiegato come armaiolo al secondo reparto mobile. I colleghi lo ricordano come una persona solare, disponibile, seria nel lavoro ma di grande compagnia anche negli ultimi giorni. Certo con gli amici più stretti aveva confidato qualche tensione nel rapporto di coppia. Ma un fatto del genere non era prevedibile, a quanto raccontano i compagni di lavoro più affiatati con lui. E’ un avvenimento che ci lascia annichiliti”.