Casa all’asta per rate saltate del mutuo, nuova denuncia di Federcontribuenti

 

Manifestazione questa mattina di Federcontribuenti sotto la sede della Cassa di risparmio del Veneto per denunciare un caso di “banca matrigna”, quello vissuto da una cittadina di Fiesso D’Artico, Lorenza Baruffaldi, che rischia di perdere la casa per un debito con la banca Cassa di risparmio di Venezia (Gruppo Intesa San Paolo) di poche decine di migliaia di auro.

“Federcontribuenti è scesa in campo – spiega il presidente dell’associazione Marco Paccagnella – a difendere la propria associata che per gravi difficoltà economiche ha accumulato nel 2009 un arretrato di 30.000 euro sul mutuo che aveva stipulato nel 2002. Mentre il pagamento delle rate mensili procedeva come se nulla fosse, vista l’estinzione del mutuo nel 2017, nonostante questo la signora è riuscita tra 2011 e 2012 a saldare circa 15.000 euro, ma ancora non bastano a dimostrare le sua intenzione di pagare, di non sfuggire ai propri impegni. Le sono state richieste rate anche da 5000 euro al mese”.

“Ciò che la signora chiede -continua Paccagnella – è la possibilità di pagare le rate dovute fino alla scadenza del mutuo, più una cifra di 10.000 euro all’anno per saldare gli arretrati, ma alla Cassa di Risparmio o alla Italfondiaria, società che ha mandato di riscuotere il credito anche portando la casa all’asta, non interessano le proposte della signora, i suoi soldi li vuole tutti e subito”.

Marco Paccagnella, presidente nazionale di Federcontribuenti, afferma che, nonostante le dichiarazioni del presidente dell’ABI sulla maggiore disponibilità delle banche italiane ad ascoltare i clienti in difficoltà, si assiste in questo caso ad un’evidente retromarcia, a un caso eclatante di “sordità” economica, sociale e di buon senso.

La Cassa di risparmio del Veneto in una nota risponde dichiarandosi “disponibile a incontrare la signora Baruffaldi per risolvere la questione”.