Negoziante padovana: banche ottuse, mi rivolgerò agli strozzini

 

Da una negoziante di Padova che chiede l’anonimato, riceviamo e pubblichiamo:
Egregio Direttore,
sto per rivolgermi a degli strozzini.
Sono una signora di 47 anni, trasferita a Padova da qualche anno. Con fatica e sacrifici ho aperto una piccola attività economica, che tra le difficoltà ha
funzionato piuttosto bene. Dopo un anno, le ingenti spese mi hanno portato a decidere di chiudere il negozio con l’idea di spostare l’attività in un locale meno costoso del precedente.
E qui sta il problema: attualmente non ho la disponibilità economica per la caparra e le spese dell’agenzia immobiliare (all’incirca 3500 euro).
Non ho busta paga, nè tanto meno immobili da offrire in garanzia ad una finanziaria. Sono andata presso la mia banca per un fido di 3000 euro, mi hanno risposto che “il conto corrente deve essere ben movimentato”(chiedevo solo un fido di 3000 euro!). Ora non so che fare:sarei disposta a rinunciare momentaneamente all’idea di riaprire un negozio per svolgere un lavoro da dipendente, ma al giorno d’oggi non trovano lavoro nemmeno i ragazzi di 20 anni, figurarsi una signora della mia età!
In poche parole, i prestiti, anche quelli irrisori, nel nostro paese vengono erogati esclusivamente a chi ha già soldi e garanzie e magari vuole solo
comprarsi l’ultimo iphone e non a chi è disoccupato o necessita di poca liquidità per riprendere a lavorare.
Non lamentiamoci poi se l’Italia è in recessione, se l’economia non gira ed i consumi calano.
Per questo andrò dagli strozzini.