Test d’ingresso all’universita’: Padova mette tutto in un’app

 

L’Università di Padova dalla parte degli studenti alle prese con le prove di ingresso ai corsi di laurea! Si può riassumere, in fondo, così lo scopo di Mobile Training Test, la nuova piattaforma concepita per permettere agli aspiranti studenti patavini (ma non solo) di prendere confidenza con le prove di accesso (nel caso di corsi a numero chiuso) e di accertamento obbligatorio (nel caso di corsi ad accesso libero). Con una specificità: la perfetta fruibilità da smartphone e altri dispositivi mobile. L’accesso si può effettuare dalla pagina www.unipd.it -> Futuri studenti -> Scegliere -> Prepararsi alle prove d’ingresso, oppure direttamente dalla piattaforma elearning.unipd.it/orientamento. (clicca qui per accedere direttamente)

Mobile Training Test, realizzata dal Servizio Orientamento e dal Centro Multimediale e E-Learning di Ateneo (CMELA) dell’Università degli Studi di Padova, mette a disposizione degli studenti strumenti diversi, tutti appunto fruibili comodamente e agevolmente da smartphone oltre che tramite la consueta navigazione da computer, per esercitarsi coi test d’ingresso dei diversi corsi di laurea e arrivare al momento della prova in maniera più serena e consapevole.

Sono infatti disponibili i test degli anni precedenti, ripartiti in base agli avvisi di ammissione e preceduti da una descrizione della prova estratta direttamente dai bandi per l’anno accademico 2014-15, ma anche degli esercitatori monotematici sulle competenze e le abilità indagate dai diversi test (chimica, biologia, matematica, cultura generale, comprensione del testo.. etc.). In questo secondo caso centinaia e centinaia di domande, anch’esse estratte dai test degli anni precedenti, sono state, e continueranno ad essere, caricate e randomizzate in modo da proporre agli utenti un test differente a ogni accesso.

«Grazie a questa nuova possibilità – afferma il Rettore Giuseppe Zaccaria – forniamo un servizio essenziale per quegli studenti che si apprestano ad affrontare un momento decisivo della loro vita, con la scelta della propria carriera universitaria e la relativa preparazione per superare il test d’ingresso.

Confermiamo inoltre la strada intrapresa di adeguamento alle opportunità offerte dalla Rete, rendendo disponibili test controllati e quindi estremamente utili direttamente su qualsiasi dispositivo mobile. In questo modo vogliamo venire incontro anche alle famiglie degli studenti, spesso costrette a spendere per preparare i loro figli al test d’ingresso, con uno strumento efficace e totalmente gratuito».

“Il momento delle prove d’ingresso all’Università – afferma il pro rettore Daniela Lucangeli – è sempre di più un passaggio fondamentale del percorso di studi di uno studente. E non solo nel caso dei corsi ad accesso programmato, nei quali l’importanza del test è immediatamente evidente. Ma anche nel caso delle prove di accertamento obbligatorio, che si configurano come il primo vero momento di valutazione e auto-valutazione delle conoscenze e competenze realmente possedute dallo studente. Offrire agli studenti strumenti attendibili (anche perché corrispondenti a quanto effettivamente proposto in questi anni) significa soprattutto sgombrare il campo dalle molte mitologie che circondano i test e la loro preparazione e che spesso sono alimentate da prodotti circolanti – a costi più o meno impegnativi per le famiglie – nel mercato. Anche per questo Mobile Training Test, come la quasi totalità dei servizi dell’Ateneo in materia, è una piattaforma totalmente gratuita”.

“L’adeguamento dei servizi erogati dall’Ateneo fruibili su dispositivi mobili – dichiara Sergio Canazza, Direttore del CMELA – rappresenta uno degli obiettivi che intendiamo perseguire nel campo dell’e-learning. Nel caso specifico del progetto Mobile Training Test, basato esclusivamente su software Open Source, sono già state implementate molte funzionalità presenti nell’Agenda Digitale Italiana e in particolare tutti quelli relativi all’accessibilità da parte degli studenti agli Open Data, che dopo l’esperienza inglese e statunitense, sta finalmente avendo la giusta considerazione anche nel panorama italiano”.