Ballo e abusivismo: Appe Padova e Silb organizzano “Il divertimento e’ una cosa seria”

 

Novantotto milioni di euro di giro d’affari tra spettacoli danzanti e spettacoli di musica dal vivo per 58mila eventi. Sono i dati Siae riferiti al Veneto relativi all’attività dei locali da ballo. Secondo l’ufficio studi del Silb, il sindacato italiano dei locali da ballo esiste però fuori dalla visuale della Siae e degli enti contributivi, un mare sommerso equivalente al mercato regolare, fatto di circoli privati che fanno entrare grosso modo chiunque, che non pagano contributi ai dipendenti, imposte e sfuggono agli adempimenti di legge a cui sono invece sottoposti i locali pubblici.
Per costruire un percorso che possa portare a controlli più stringenti il Silb assieme all’Appe, associazione dei pubblici esercenti di Padova, ha predisposto e distribuito ai funzionari delle polizie locali della provincia di Padova un vademecum utile per scovare e punire i falsi circoli che svolgono una attività mascherata di locale pubblico.
Le caratteristiche del falso circolo le ha spiegate durante la tavolo rotonda Attilio Pecora, legale consulente Silb.
“Il falso circolo si presenta con una struttura in cui c’è un investimento cospicuo, uno o più locali sotto la stessa insegna con grandi capienze – spiega Pecora – e la tessera acquistata al momento, altro indicatore chiarissimo del fatto che il circolo è tale solo di facciata.
In teoria infatti gli associati del circolo sportivo, ricreativo o culturale dovrebbero avere la capacità e la possibilità di ritrovarsi in una realtà che vada oltre a somministrazione bevande e ballo. Questo avviene molto raramente.
Recentemente il Consiglio di Stato ha chiarito con una sentenza questa realtà. Inoltre vanno tenuti sotto controllo i flussi di cassa sia in entrata ma soprattutto in uscita, poichè non ci sarebbero, almeno in teoria, possibilitànel caso di un circolo, di spartizioni di utili”.
“Il divertimento è una cosa seria” è il titolo del convegno presieduto da Michele Moretti, vice presidente nazionale di Silb Fipe.
“Quella che stiamo creando con iniziative come questa – ha spiegato Moretti – è una sinergia con chi ha l’obbligo di garantire la legalità: se ci mettiamo attorno a un tavolo possiamo trovare strategie comuni.
L’evasione fiscale collegata ai circoli privati che in realtà sono locali pubblici da ballo a tutti gli effetti, è solo la punta dell’iceberg. C’è infatti in questi casi anche una montagna di evasione sull’Inail, sui contributi previdenziali, sulle valutazioni rischi.
Ogni weekend gravitano dai due ai tre milioni di persone nei locali in Italia, altrettanti nelle strutture dei circoli che non sono soggetti a tutte le normative sulla sicurezza”.
La situazione padovana è stata tratteggiata da Andrea Cavinato, titolare della discoteca “Paradiso latino”.
“Il convegno è stato chiesto perchè nel settore si sta diffondendo una forma di concorrenza sleale ed abusiva – ha spiegato Cavinato – Viene praticata l’attività del ballo sotto false associazioni culturali o sportive sia in città che in provincia. occorre il conocorso di tutti perchè fenomeni di abusivismo che non coinvolgono solo il mondo universitario, ma tutte le fasce del divertimento, vengano perseguiti”.