Al giardino della biodiversità di Padova primo anno da record: 200mila visite e prospettive di ulteriore crescita per il 2016

 

Più di 200mila ingressi in un anno, 4.500 visite guidate erogate, 220 laboratori per ragazzi e studenti, 6.000 partecipanti agli oltre 20 eventi di divulgazione scientifica realizzati. Numeri imponenti per l’Orto Botanico dell’Università di Padova e in particolare per il Giardino della Biodiversità.

Ad un anno dall’apertura, avvenuta il 15 settembre del 2014, sono questi i numeri presentati al Rettore Rosario Rizzuto da Cesare De Michelis, presidente dell’Associazione temporanea d’impresa che ha collaborato con l’Ateneo gestendo nel primo anno di attività in via sperimentale i servizi museali dell’Orto.

Il Rettore ha ringraziato l’ATI per il lavoro svolto finora, ed affermato: «I risultati ottenuti sono ottimi e ci confermano la bontà di un investimento culturale ed economico come quello del Giardino della Biodiversità – spiega il Rettore dell’Università di Padova Rosario Rizzuto – in dodici mesi è come se gli abitanti dell’intera città di una città grande come Padova siano andati a vedere le nuove serre, un’opera che ha riempito le pagine di giornali e riviste nazionali ed internazionali e ha permesso all’Ateneo di avere un importante ruolo all’interno di Expo Milano. L’intero complesso dell’Orto botanico di Padova, a distanza di un anno, si consolida come centro scientifico e culturale moderno in cui la ricerca convive con la conservazione e la fruizione e il trasferimento al territorio dei valori scientifici e culturali del nostro Ateneo».

Il professor Cesare De Michelis ha manifestato al Rettore «l’unanime soddisfazione delle nostre compagini per aver contribuito alla proposta di questo tesoro ai cittadini padovani e ai moltissimi turisti che lo hanno scoperto o ritrovato, dopo i rinnovamenti dello scorso anno».

Il progetto dell’ATI, di cui fanno parte Civita Tre Venezie, Ne-t by TeleRete, Marsilio Editori, Codice. Idee per la cultura, F&De Group, ha previsto la messa in campo di una struttura organizzativa che oltre al management include circa 40 guide naturalistiche e comunicatori della scienza formati ad hoc per l’offerta sui contenuti dell’Orto che hanno collaborato in sintonia con lo staff dell’Università.

Gli ottimi risultati sono stati ottenuti anche grazie alla diversificazione delle iniziative proposte con progetti qualitativi speciali che hanno coinvolto specifici target (le mamme con bambini fin dalla primissima età, i ragazzi e le famiglie, gli amanti del paesaggio e delle piante, gli appassionati dell’eco sostenibilità, il pubblico dell’arte e gli artisti), finalizzati ad incentivare una frequentazione abituale dell’Orto da parte dei cittadini quale luogo di formazione e apprendimento continuo.