Marcia indietro di Massimo Bitonci: i giornalisti di Padova hanno vinto una piccola grande battaglia di libertà

 

Marcia indietro, tutto torna (quasi) come prima. E dimentichiamoci del quasi, guardiamo il bicchiere mezzo pieno del braccio di ferro sindaco – giornalisti. E’ durata appena una settimana l’ordinanza, sgangherata dal punto di vista grammaticale, ortografico e della sintassi, che imponeva una regolamentazione ferrea alla presenza dei giornalisti. In sostanza potevano entrare in municipio solo durante l’orario delle conferenze stampa e intervistare assessori ed altri esponenti dell’amministrazione solo su appuntamento concordato con l’ufficio stampa. Ora a leggere il Mattino di Padova (qui il link) pare che la presenza dei cronisti, ancora evidentemente mal sopportata, sia comunque più libera, sempre nei binari di orari e badge (bicchiere mezzo vuoto). 

Bravi i giornalisti che ad ogni livello hanno reagito a brutto muso al tentativo di sordina da parte dell’amministrazione turboleghista. Ci sono anche quelli che hanno criticato i colleghi per la loro battaglia. A costoro suggerisco di guardare questa foto, dietro a Claudio Malfitano (protagonista di questo video che mostrava come funzionava il sistema abolito) c’è una delle lapidi che i padovani misero a memoria dei padovani caduti per la libertà tra il 1943 e il 1945. Perchè la libertà, come ricordava Barack Obama el discorso del suo ultimo 4 luglio da presidente “la libertà non è una cosa che accade, va difesa ogni giorno”. 

Alberto Gottardo