Al ballottaggio uniti per uscire dal tunnel: l’analisi di Ivo Rossi su presente e futuro politico della città di Padova

 

Fra pochi giorni saremo chiamati a decidere se affidare la guida della città a chi l’ha trasformata in un laboratorio della divisione rancorosa e dell’autoisolamento impaurito, oppure a chi, consapevole delle grandi potenzialità culturali, economiche e umane, intende impegnarsi per liberare le energie di una comunità solida, che ha bisogno di ritrovare fiducia e consapevolezza in se stessa e nei propri mezzi.

E’ una sfida decisiva, perché altri anni di stagnazione sarebbero esiziali per il futuro di tutti noi, delle famiglie e delle imprese. E’ una sfida che non riguarda solo noi, riguarda anche il Veneto, sfibrato dagli scandali del Mose e dalla dilapidazione del più grande patrimonio di ricchezze private e di fiducia collettiva (Banca popolare di Vicenza e Veneto Banca) mai avvenuta prima.

Un Veneto per questo disperatamente alla ricerca di una nuova classe dirigente, dalle istituzioni all’economia, che sappia andare oltre agli svolazzanti tweet e ai conflitti seriali con le altre istituzioni. Un Veneto che ha bisogno di un nuovo dinamico baricentro fisico e culturale, che solo Padova può offrire, per andare oltre i limiti sempre più evidenti del leghismo pedemontano. Nella sfida di Padova c’è molto di più della guida amministrativa.

Per questo sono certo che Giordani e Lorenzoni, entrambi umanamente e politicamente all’altezza della sfida e liberi da antichi condizionamenti, sapranno offrire a tutti noi l’opportunità di una guida sicura alla città e a un Veneto disorientato e impoverito, in primo luogo nel linguaggio pubblico. Ostacoli veri non ce ne sono. I programmi, su cui i due candidati sindaci hanno chiesto il voto, sono sostanzialmente simili, e non saranno piccole ambizioni o vecchi rancori a poter fermare un processo troppo importante per essere affrontato con la testa rivolta all’indietro.

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