Le soluzioni dei commercianti ai nodi ventennali di parcheggio e mobilità in città. Nulla di nuovo sotto il sole d’agosto

 

Come tutti gli anni prima della fine dell’estate, è partita la lamentazione dei decennali presidenti e direttori delle principali associazioni di categoria che lamentano come l’anno precedente e quello precedente ancora nell’orine:
– la mancanza di parcheggi, poichè i padovani se non parcheggiano almeno davanti alla vetrina del negozio non comprano;
– l’urgenza del parcheggio all’ex caserma Prandina, poichè 200 posti auto salveranno le sorti di una intera città;
– l’odio neanche tanto mascherato verso la ZTL e le zone pedonali (vedasi al punto uno).
Intervistati dal Gazzettino Nicola Rossi, Patrizio Bertin e altri maggiorenti delle associazioni di categoria, che propinano alle amministrazioni comunali da vent’anni le stesse soluzioni. Inascoltati. Perchè, verrebbe da domandarsi? Due le possibili soluzioni: o chi ha governato negli ultimi vent’anni è un idiota sordo, che non ascolta le soluzioni geniali dei commercianti. Oppure le soluzioni geniali dei rappresentanti dei commercianti così geniali non sono e, forse, aggraverebbero la qualità della vita dei cittadini di Padova.
Mi permetto poi di suggerire un paio di concausette da nulla all’impossibilità di parcheggiare l’auto dentro il negozio o di fare una sorta di Mc Drive anche per i negozi di abbigliamento e arredamenti sull’asse piazze – Prato della Valle a causa dell’odiosa mania di andare a piedi e in bici tra palazzi storici e monumenti.
Forse al pari di posteggi a un centinaio di metri dalle zone pedonali e non dentro le zone pedonali, influisce il fatto che spesso aziendine tipo Amazon, la stessa merce che i negozi del centro storico vendono a 20, te la portano a casa a 10, al massimo il giorno dopo e con il diritto di cambio dell’articolo sempre garantito.
Secondo fattore: se negozi tipo la sede elettorale dell’attuale sindaco, costano di affitto quasi mezzo milione di euro l’anno, sarà difficile che aziende diverse dalla grande distribuzione possano avvicinarsi a rimpinguare il numero delle insegne accese in città. Dal che discende anche il problema di vendere a 20 ciò che i gruppi online, che no si fanno dissanguare dalla rendita di posizione immobiliare, vendono a 10.

Quando si inizierà a parlare anche di evoluzione del commercio e di valori immobiliari impazziti? Ai posteri l’ardua sentenza in attesa della paginata 2018 su parcheggio alla Prandina, ZTL killer e necessità di nuove vie di accesso al centro storico.

Alberto Gottardo

 

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