Servitori dello Stato, senso delle istituzioni e quella manifestazione che fa pena e rabbia

 

altC’è qualcosa di indecente in quanto visto a pochi passi dalla questura stamattina. Negli annunci in pompa magna della manifestazione del Coisp di Padova, c’è qualcosa di sgraziato e forse anche di cattivo. Ho provato pena e rabbia a vedere le foto di stamattina e la foto divulgata alla stampa con una mamma che si copre il viso, un papà che guarda in camera tenendo accanto a sè la famiglia, sa di esposizione di persone come se fossero mostri o comunque un male da cui difendersi e possibilmente da estirpare. Il fatto che la foto sia stata fatta all’interno del perimetro della questura è piuttosto grave. Se fosse stata fatta da un poliziotto sarebbe spregevole. Spero non sia così. (clicca qui per leggere l’articolo del Mattino sulla manifestazione di oggi e vedere la foto di ieri)

Roberto Marcato, con la stessa maglietta col bulldog che esibiva in campagna elettorale, è andato a “portare la sua solidarietà” ai poliziotti, come scrive sul suo facebook. Evidentemente da militante politico e non da presidente del consiglio comunale, data la mise e l’esibizione degli stendardi di San Marco.

I poliziotti che protestavano hanno le loro ragioni, ma certo dopo oggi faranno più fatica a dirsi servitori dello Stato. I servitori dello Stato provano pietà verso il prossimo anzichè recriminare per lo straordinario non pagato o altre cose del genere. I servitori dello Stato servono appunto tutti, ed in particolare i più bisognosi, mettendo se necessario a repentaglio la propria incolumità. A tal proposito allego qui sotto una bella lettera comparsa giorni fa sul Mattino di Padova. Il medico che scrive esprime tutto il suo sdegno verso uomini in divisa che si lamentano perchè chiamati a fare il proprio dovere.

A Treviso, leggo sul Corriere del Veneto di oggi, i poliziotti hanno fatto una colletta per le mamme con i bambini appena arrivate nel nostro Paese dalle zone di guerra e carestia che fanno migliaia di morti.

La manifestazione di oggi si è tenuta in piazzetta Palatucci. Quello spazio è intitolato a un vice commissario aggiunto morto a Dachau perchè di fronte alla bestialità del diverso, dello straniero indicato come un problema da rimuovere con gas e forni crematori, ha detto di no, pagando in prima persona. Giovanni Palatucci avrebbe potuto girarsi dall’altra parte, quando era in servizio alla questura di Fiume. Fu dichiarato martire da giovanni Paolo II, giusto delle Nazioni da Israele. Leggano la sua storia quelli che protestavano oggi. E forse, provino un po’ di vergogna.

Alberto Gottardo
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