Il voto di ieri a palazzo Moroni è la moviola di tutti gli errori della sinistra benaltrista di Padova

 

Il voto di ieri sera in consiglio comunale dove si decideva il via libera alla fusione tra Apsholding e BusItalia per migliorare l’efficienza de trasporto urbano ed extraurbano, dimostra quanto sia difficile governare una città in tempi di decrescita tuttaltro che felice, e quanto sia comodo stare sempre e comunque all’opposizione. Dimostra anche quanto il Pd debba interrogarsi sul suicidio assistito che sono state le primarie dell’anno scorso. Rivediamo alla moviola il voto di ieri. Passa 27 voti favorevoli, 3 contrari: cioè di due esponenti di Padova2020 e il rappresentante di M5S. A favore della fusione, che di fatto è quella proposta dall’allora vicesindaco reggente Ivo Rossi, con un milione di euro di canone d’affitto in meno in entrata però (perchè non decidere costa), l’attuale maggioranza più Pd.
Facciamoci una domanda: cosa sarebbe successo se Ivo Rossi avesse vinto le elezioni con quella pasticciata maggioranza che ne sarebbe uscita, visto l’apparentamento di Francesco Fiore (che voleva fare il vice sindaco) al secondo turno? Sarebbe successo che in consiglio comunale arrivava più o meno la stessa proposta, e che i consiglieri di Padova2020 (che sarebbero stati il doppio) avrebbero votato contro. Non sono sicuro che l’opposizione avrebbe voatato comunque a favore, a differenza di quanto ha fatto il Pd ieri sera. il dubbio sorge sulla base del comportamento tenuto in aula la volta precedente, quando gli ex consiglieri comunali erano tutti in privato concordi che quella proposta da Rossi era una buona fusione, e poi pubblicamente si sono abbandonati a sceneggiate tipo quella del votare di non votare. Uno sgambetto da vecchia politica che è costato un milione di euro in meno in entrata nelle casse del Comune da qui a moltissimi anni a venire. Sarebbe probabilmente successo che la fusione non sarebbe stata votata. C’è una parte della sinistra che è orgogliosamente e cocciutamente ancorata alle posizioni dell’opposizione, è una sonistra che vive con fastidio i sacrifici del governo. Che preferisce sognare, più spesso blaterare, di soluzioni inattuabili nella realtà, che si possono enunciare solo quando si sta seduti sui comodi scranni del “io farei diversamente”.
Insomma quella di ieri sera è, nel caso ce ne fosse bisogno, la prova del nove del fatto che le primarie lo scorso anno sono state fatte con la parte della sinistra che condanna la sinistra a perdere sempre e comunque. Ci vuole più coraggio a dire: “no, grazie, rimanete fuori dalla coalizione perchè voglio governare” che a dire sì a tutti e rimanere ostaggi delle minoranze organizzate. Prima il Pd se ne renderà conto e prima tornerà a governare a Padova. Perchè a furia di inseguire per forza i chimeristi del benaltrismo, si fanno perdere occasioni concrete alla città, costretta ora a cinque (e senon si fanno i conti con i propri errori anche dieci) anni di governo leghista e monocratico. Altro che partecipazione

Alberto Gottardo