Villa Wollemborg a Loreggia rinasce: dal 25 maggio diventa ristorante e scrigno delle tipicità venete

 

La splendida Villa Wollemborg apre al pubblico e diventa una risorsa per il territorio. A partire da giovedì 25 maggio dalle ore 19.00, la dimora jappelliana di Loreggia commissionata dalla famiglia Polcastro nel XV secolo, acquistata poi dalla famiglia Wollemborg e immersa in un magnifico parco romantico, amplia la sua vocazione e diventa anche qualcos’altro.

Apre il ristorante “VILLA WOLLEMBORG”, la cui cucina occupa proprio le sale quattrocentesche della villa e offre la possibilità di far conoscere al pubblico gli oltre sei ettari di giardino disegnato da Giuseppe Jappelli, tra il 1818 e il 1830. Due splendide passeggiate, una estiva e una invernale, corsi d’acqua, collinette, piante, arbusti, laghetti e un sentiero protetto da alberi, con l’area verde trasformata in un bosco.

Un progetto che ha preso vita grazie all’impegno dei tre soci Cristian Gomiero, proprietario della villa, Stefano Giraldin e Massimo Bailo.

 

Da tempo la villa è sede di una fiorente attività di antiquariato e di una fabbrica di lampadari. La famiglia Gomiero, che acquistò la dimora dai Wollemborg nel 1973, vuole unire le vocazioni di questo suggestivo luogo: patrimonio artistico e risorsa del territorio con la capacità ricettiva, in grado di suscitare un interesse turistico.

 
“È stato un recupero importante quello compiuto dalla mia famiglia negli anni Settanta dopo quello jappelliano  – spiega il proprietario Cristian Gomiero – ora l’obiettivo è di dare una nuova visione a questa meravigliosa villa, per valorizzare gli oggetti d’arte contenuti e raccolti in questi quarant’anni, creando così un nuovo interesse. La dimora è attualmente una sorta di museo: custodisce numerosissimi pezzi di pregio, tra mobili, suppellettili e oggetti d’arte dell’Ottocento e dei primi del Novecento. È suggestivo essere accomodati a cena nel ristorante su una sedia dell’ottocento, immersi in un affascinante clima d’antan. Abbiamo inoltre recuperato l’antico orto situato nel retro della barchessa e il giardino botanico che incornicia la piccola serra a ridosso del laghetto, dove coltiviamo le piante aromatiche. Verdure e aromi che vengono utilizzati nella cucina del ristorante nei piatti della tradizione gastronomica veneta”. 

 

Il ventunesimo secolo entra in villa attraverso la moderna eccellenza della cucina, con la conoscenza scientifica delle qualità dei cibi e la cura nell’evitare o limitare allergeni, ma gli strumenti che offre il presente sono sposati con naturalezza all’antica genuinità dei sapori ed al fascino inimitabile dei locali.

Il menù propone piatti della tradizione regionale e preparati nella maniera più salubre e nutriente, usando solo ingredienti naturali, di stagione e tipici del territorio.

Questo grazie anche, quindi, al recupero dell’antico orto, riportato alla vita per creare una connessione tra prodotti più tipici delle diverse stagionalità pensando alle ricette della tradizione.

I piatti? “La gallina padovana in saor piace molto e nella cucina del Ristorante Vill Wollemborg e verrà cucinata con “nostre” cipolle – racconta Mario Pegoraro, Food&Beverage Manager – E ancora, Seppiolina al nero legata alla polenta gialla bramata macinata grossolana di Marano Vicentino;  Moscardini del Mediterranneo in umido, i Nervetti con la cipolla, la Soppressa vicentina delle Valli del Pasubio, ma anche piatti per vegetariani come la Panzanella o il Grano con le verdure”.

Una particolarità: all’evento di inaugurazione del 25 maggio verrà servito il Prosecco “vegano” di una storica azienda trevigiana.

La villa è inserita nel circuito delle Ville Venete dell’IRVV.

Il ristorante che conta un centinaio di coperti sarà aperto il venerdì e il sabato sera e la domenica a pranzo solo su prenotazione.

Il Ristorante nella prestigiosa cornice della Villa è perfetto per cerimonie, cene di gala, banchetti, ricorrenze varie, con possibilità anche di picnic all’aperto nel cuore del parco, momenti per le famiglie e non solo.

 

La Villa – Cenni storici

L’attuale Villa Wollemborg fu costruita nel Quattrocento come residenza stagionale dalla famiglia padovana dei Polcastro, ed ampliata nei due secoli successivi fino a diventare una grande casa padronale, con l’allargamento della barchessa, la costruzione di una nuova ala ad est di quattro piani e di un brolo all’interno del muro di cinta e con lo scavo del laghetto a sudest del Ristorante.

I Polcastro ristrutturarono la villa in maniera sostanziale ad inizio Ottocento, e in seguito affidarono al rinomato architetto veneziano Giuseppe Jappelli (autore del Caffè Pedrocchi a Padova) anche la costruzione del parco romantico, strutturato in modo da modellare la natura per infondere uno stato d’animo armonioso in chi vi passeggi.

Con l’estinzione della casata Polcastro la villa venne acquistata dalla famiglia baronale dei Wollemborg, di origini ebree-tedesche, che dà alla Villa il nome attuale e che la rese sede di una iniziativa di portata nazionale: nel 1883 venne fondata a Loreggia la prima Cassa Rurale d’Italia. L’iniziativa fu voluta dal ventiquattrenne Leone Wollemborg, e mirava a mettere alla portata dei coloni e fittavoli locali piccoli prestiti a basso interesse e lunghe scadenze, contrastando così lo strozzinaggio

L’esperimento ebbe successo, ed in pochi decenni Loreggia sarebbe divenuta la prima di 3500 Casse Rurali in Italia.