Terme Euganee, futuro polo del gusto nordestino?

 

Nell’era del turismo globale, dove l’offerta è aumentata in modo esponenziale, per battere la concorrenza anche gli hotel di stazioni termali importanti e rinomate come le Terme Euganee  devono puntare sul servizio al cliente, che deve essere sempre più personalizzato, soprattutto in fatto di ristorazione, fattore decisivo più di altri nel determinare il successo di una vacanza.
C’è infatti il turista dell’Est europeo che “vive” la cucina italiana come un’emozione da raccontare, quello d’oltralpe che, da viaggiatore più “consumato”, ha scoperto le specialità del territorio; e ancora, l’ospite occasionale in cerca di nuove proposte culinarie, quello gourmet che vuole essere solleticato da piatti interessanti e personali dello chef e infine l’ospite italiano, da sempre devoto alla cucina regionale, resa oggi più trendy dalla “filosofia” del Km zero.

Un nuovo stile di cucina per una nuova clientela termale. Consapevole di ciò, la famiglia Legnaro, proprietaria del Grand Hotel Terme di Montegrotto, albergo cinque stelle che da sempre ha nell’offerta gastronomica il proprio punto di forza, ha chiesto a Pier Angelo Barontini, affermato consulente del gusto e Mauro Meneghetti, esperto di tecniche di servizio, di orientare l’hotel verso un nuovo stile di cucina, più moderno e funzionale, adatto a soddisfare l’esigenza di una “nuova clientela termale”, che mal si adatta a orari fissi di servizio e all’appiattimento nella proposta culinaria.

Il “valore aggiunto” sta nel personale di servizio. “Forte dell’esperienza familiare nel mondo della ristorazione – racconta Adriano Legnaro – ho sempre voluto sfatare la nomea che negli hotel delle Terme si mangiasse male e nel nostro albergo, l’unico in tutte le Terme Euganee ad avere due ristoranti, uno panoramico all’ultimo piano e uno a bordo piscina, abbiamo curato sempre l’offerta gastronomica. Ma per attraversare indenni la crisi che ha investito anche il nostro comparto – continua Legnaro – abbiamo pensato di “attrezzarci” con due strumenti indispensabili a tutte le imprese, comprese quelle alberghiere, l’innovazione e la formazione, affidandoci alla professionalità di due esperti del settore come Mauro Meneghetti e Pier Angelo Barontini”. Che per l’hotel, ha elaborato una nuova chiave di lettura del menu (wellness, gourmet, kilometro zero), una piccola carta del meglio della brigata di Gregorio Schicchitano, chef del Grand Hotel Terme. E soprattutto, puntato sulla valorizzazione del personale interno perché, racconta Barontini, “molto spesso le possibilità di rinnovamento si trovano già dentro le risorse umane, che si trovano bloccate nella consuetudine giornaliera e nelle necessità schematiche del lavoro ripetitivo”. D’accordo con lui anche Mauro Meneghetti, che avverte come “il valore aggiunto al piatto” stia proprio nel personale di servizio, la cui esperienza personale e professionale deve essere valorizzata e stimolata nell’ottica di rispondere al meglio alle esigenze del cliente”.

Terme Euganee, futuro polo del gusto nordestino? L’iniziativa di formazione e innovazione intrapresa dal Grand Hotel Terme di Montegrotto sarà certamente una risorsa preziosa per la Scuola Internazionale del Gusto, progetto varato di recente dall’amministrazione comunale di Montegrotto Terme con l’obiettivo di creare nel Nordest un polo del gusto di riferimento per l’area che sia in grado di esportare oltre i confini nazionali gli insegnamenti dell’arte italiana del sapori.