Continua la lotta degli albergatori di Abano Terme contro il caro Imu

 

“Si tratta di una gravissima controtendenza rispetto alla maggior parte dei Comuni vicini – così esordisce Emanuele Boaretto, Presidente dell’Associazione Albergatori Termali Abano Montegrotto all’approvazione del bilancio del Comune di Abano Terme come deciso al Consiglio Comunale di lunedì 27 luglio e che vede l’approvazione anche dell’aumento dell’aliquota IMU dall’attuale 0,76% allo 0,88%.

– In questo momento stiamo ricevendo la solidarietà di ogni parte politica e soprattutto di tutte le categorie economiche, spaventate come noi e consapevoli del fatto che la chiusura degli alberghi impoverisca la destinazione e la porti ad essere un qualsiasi comune non turistico. Invece, paradossalmente, le Amministrazioni di tutti gli altri Comuni pensano all’economia del proprio paese con iniziative di spending review e di incentivazione ad investire sul proprio territorio, tanto che l’aliquota IMU è stata rivista ed abbassata addirittura a Montegrotto, mentre il Sindaco Claudio muovendosi in direzione opposta, dimostra una volta in più, senza sorprendere, quanto i suoi interessi siano altrove”.

A seguito del volantino Assoalbergatori in cui si chiedeva di rivedere il possibile aumento dell’IMU che rischiava di distruggere l’economia aponense usando le strutture alberghiere come bancomat per risanare i buchi di bilancio, i Consiglieri tutti dell’Assoalbergatori ribadiscono: “Non solo un provvedimento di questo genere applicato retroattivamente è immorale, ingiustificato ed intollerabile, ma dimostra la totale incapacità di questa Amministrazione a programmare, a preparare bilanci preventivi, anche alla luce degli 11 milioni di euro di avanzo bloccati dal patto di stabilità.

Ancor più questa presa di posizione risulta come un vero e proprio colpo mortale per alcune aziende con ricadute su tutta la filiera, dai commercianti agli artigiani, con le conseguenze di una crisi diffusa che i fatti di cronaca ci raccontano”.

Prosegue Boaretto: “Come ci ha insegnato il Sindaco nella sua fallimentare amministrazione dell’Hotel Caesar, daremo la precedenza agli stipendi dei nostri collaboratori, rispetto al pagamento di queste vessazioni.

Il fatto che il Primo Cittadino si sia rimangiato il patto fiscale che prevedeva l’accordo sull’aumento della tassa di soggiorno, indeducibile sui bilanci, a patto di un’aliquota IMU mantenuta a 0,76%, decidendo non solo di raddoppiare la tassa di soggiorno, ma anche, a giochi avvenuti, di imporre retroattivamente l’aumento dell’IMU, dà a tutti una chiara idea del valore nullo della parola del Sindaco.