Il comandante della polizia municipale di Padova al centro di inchieste. Micalizzi (PD): “Faccia un passo indietro e si dimetta”

 

I nuovi autovelox in tangenziale e di 14 T-Red, la maxi-gara da 1,5 milioni di euro per le nuove telecamere di videosorveglianza nei quartieri. Poi ci sono i nuovi tablet dei vigili e ancora le centinaia di multe annullate. La Procura sta indagando a 360 gradi sulle spese sospette del comando di polizia locale e il Partito democratico ora chiede la testa di Antonio Paolocci, l’uomo di Bitonci. Il caposettore che ha firmato tutte le determinazioni comunali. Incarichi con impegno di spesa assegnati sempre sotto soglia e dunque senza la necessità di una gara.
“Il Comandate Paolocci continua ad essere motivo di imbarazzo per il Comune di Padova – dice l’ex consigliere comunale ed ex assessore del Pd Andrea Micalizzi -, una presenza sempre meno opportuna. Da sempre uomo di fiducia dell’ex Sindaco Massimo Bitonci, è stato chiamato dal leghista da Cittadella proprio per assecondare i propri voleri.
Paolocci è stato l’oggetto dello scandalo che ha spinto l’ex Assessore alla Sicurezza Saia a denunciare in Procura della Repubblica proprio il Comandate Paolocci per una gestione a dir poco sospetta di determine e appalti. Fatti che non a caso determinarono la caduta di Bitonci e della sua Giunta.
Oggi che a seguito di tutto ciò la città è guidata da una figura di garanzia come il Commissario Prefettizio Michele Penta è doveroso rimuovere immediatamente il fido Paolocci dall’incarico conferitogli da Bitonci.
Vogliamo una gestione trasparente della cosa pubblica al di sopra di ogni sospetto”.