Sergio Giordani incontra i cittadini di Mortise e ragiona sul problema solo “spostato” del campo rom

 

Sergio Giordani continua il giro dei quartieri: questa mattina era nel popooso e problematico quartiere di Mortise. Domani conferenza stampa del sabato al punto elettorale di piazza dei Frutti. Qui di seguito la posizione del candidato di parte del Pd e del Nuovo centro destra sula questione che è il cavallo di battaglia di lega e destre: i rom.
Questa mattina ho incontrato i miei concittadini a Mortise, residenti e commercianti anche all’interno del Centro Commerciale attorno al quale ruota la vita del quartiere. Sono molto, molto, arrabbiati e c’è un clima di esasperazione che mi preoccupa molto perché potrebbe sfociare in ulteriori tensioni sociali che aggraverebbero ancora più pesantemente la serenità dei residenti in tutta la zona.
Promesse e sparate sono state più utili alla visibilità di alcuni politici che ad una seria, e permanente, soluzione delle criticità. I problemi del campo nomadi di Via Bassette è stato solo “spostato” e ad oggi nulla è cambiato. Non ci si può fare belli promettendo addirittura le ruspe e poi assegnare le case in emergenza abitativa, superando piè pari tutte le graduatorie. Il tutto addirittura all’insaputa degli abitanti dei palazzi dove queste famiglie sono state trasferite. Famiglie che purtroppo non sono riconoscenti per questo inaspettata “attenzione” e continuano a creare problemi: anche ieri nel negozio Zanchetta il tentato furto di merce ha scatenato un parapiglia sedato solo dall’intervento dei carabinieri. E questo succede quasi ogni giorno. Altri commercianti sconsolati raccontano di aver subito il ventesimo furto. A questo si aggiungono anche richieste insistenti di soldi, risse, e una situazione di generale insicurezza. Mi ha particolarmente colpito il racconto di una giovane mamma che vive in un paio di stanze con i genitori invalidi e i due figli, uno dei quali di pochi mesi. Aveva chiesto un aiuto per un alloggio un po’ più grande, sapeva di un appartamento pubblico libero, e con rabbia mi ha raccontato che non solo è stata liquidata con sufficienza, ma che poi ha visto questa casa data a una delle famiglie in oggetto. Non si fa propaganda politica sulla pelle della gente. Non si possono spostare le criticità da un quartiere all’altro.
La convivenza con queste famiglie è oggettivamente difficile, e adesso bisognerà partire dalle scorciatoie propagandistiche valide solo per far bella figura davanti alle tv e passare a faticosi fatti costruiti giorno dopo giorno. Non ho la bacchetta magica, però alcune cose di buon senso si possono fare subito: controlli serrati da una parte, non tollerando per nessuna ragione la violazione delle regole, interventi sociali dall’altra. Se ai diritti non seguono i doveri non ci siamo e non pagherà un atteggiamento inutilmente lassista. I bambini ad esempio devono andare a scuola, e non un giorno ogni tanto, devono essere aiutati a intraprendere una strada che li allontani da attività illegali. E per quanto sia difficile, bisogna cercare di portare queste persone a svolgere attività legali, ma se si prosegue a oltranza in comportamenti negativi e’ assolutamente necessario contrastare con la massima durezza chi non accetta le regole del civile convivere e non sarò certo io nell’eventualità a sottrarmi, non con sceneggiate che durano il tempo di una mattina ma con fatti che ogni giorno ripristineranno il diritto al quieto vivere della maggioranza di cittadini che vivono nel rispetto delle leggi. Una strada da fare insieme alle associazioni che si occupano del sociale. Anche Mortise poi ha le difficoltà degli altri quartieri cittadini, traffico, manutenzioni delle strade e del verde. Mi è stata segnalata la difficoltà di gestione del Parco delle Farfalle, un accesso del quale verso il quartiere è sempre chiuso per mancanza di sorveglianza. Anche qui trovo incomprensibile la scelta della precedente amministrazione che ha cancellato una bella esperienza di volontariato con gli anziani. Erano oramai alcune decine infatti i pensionati che in cambio di piccoli benefit, come l’abbonamento al bus o alla piscina comunale, offrivano il loro tempo per attività di sorveglianza e controllo. Un beneficio per la collettività e anche per loro che continuavano a mantenersi attivi e a sentirsi utili. Anche questa esperienza cancellata in nome della propaganda e dell’ideologia. Come me sindaco riprenderemo queste convenzioni con pensionati ed anziani.