Sergio Giordani e Arturo Lorenzoni disegnano la nuova Padova con più autobus per i quartieri e tram fino alle 2

 

Sessanta milioni di euro statali gettati al vento pur di non potenziare il tram, cancellato il diretto piazze, tagliate le corse degli autobus da e per i quartieri specie nelle ore serali, nessun controllo sulle corsie preferenziali, oltre un milione di passeggeri in meno. Sono queste le cifre del disastro del nostro trasporto pubblico grazie alla manifesta incapacità di indirizzo del settore da parte dell’ex sindaco- sfiduciato persino dai suoi consiglieri e abbandonato dai suoi stessi assessori- Massimo Bitonci. In due anni e mezzo di guida leghista sono stati acquistati per il trasporto urbano di Padova solo 8 nuovi autobus. Elettrici almeno? No. A metano? Ma naturalmente no. L’ex sindaco ha dotato Padova solo di ulteriori autobus a gasolio. Una situazione insostenibile che deve essere superata.
Sergio Giordani sul trasporto pubblico ha le idee molto chiare: «Con noi si cambia per davvero. Nel nostro programma amministrativo il trasporto pubblico ha un ruolo molto importante. La nostra città è tra le più inquinate d’Italia e io come Sindaco avrò anche istituzionalmente il compito di tutelare la salute dei miei concittadini. Non possiamo ignorare il problema dell’inquinamento, ma anche quello della congestione stradale, d’estate per poi ritrovarci puntualmente in emergenza ogni autunno. E’ necessario avviare un intervento strutturale sulla mobilità cittadina, puntando sul trasporto pubblico. Che non vuol dire vedere l’auto privata come un nemico, sarebbe un atteggiamento stupido e ideologico, ma piuttosto offrire mezzi di trasporto pubblici efficienti che siano più convenienti da usare del veicolo privato per muoversi in città. Il nostro tram è un successo e sono migliaia ogni giorno le persone che lasciano l’auto ai suoi capolinea per arrivare in centro con un mezzo confortevole, frequente, e dai tempi di percorrenza certi. Questo è il modello da sviluppare: ovviamente anche con autobus elettrici e altri mezzi ecologici, garantendo corsie preferenziali sgombre, frequenze non superiori agli 8 minuti, e collegamenti non solo tra quartieri e centro ma anche tra quartiere e quartiere. Riattiveremo subito il Diretto Piazze, chiesto a gran voce proprio dai cittadini e aggiungeremo una linea ad alta frequenza che colleghi alcuni dei luoghi più frequentati e attualmente mal serviti della città: partirà dalla stazione, toccherà il tribunale, la fiera, la zona universitaria per arrivare fino all’area degli uffici che si sviluppa tra Via Longhin e Via della Croce Rossa. Introdurremo ulteriori agevolazioni per gli anziani e i giovani e prolungheremo il servizio fino alle due. Nelle ore serali istituiremo un servizio di vigilanza su bus e tram per assicurare alle nostre mamme e a tutti i viaggiatori serenità e sicurezza. Ancora porterò a100 le stazioni del bike sharing, adesso sono solo 28, completando e potenziando la rete delle piste ciclabili per collegare anche i comuni confinanti e svilupperò il servizio di car sharing con auto elettriche sempre più apprezzate dai padovani. Padova anche nel trasporto pubblico non merita di essere lasciata in mano a dilettanti allo sbaraglio».
«Oggi la tecnologia offre nuove possibilità per muoversi in città in maniera rapida e sostenibile – spiega Arturo Lorenzoni – Arrivare in centro con la propria auto è un’idea del secolo scorso. Ridurre la mobilità privata nella città non vuol dire allungare i tempi per arrivare in centro, anzi. Possiamo ridurre i tempi di percorrenza offrendo ai cittadini servizi migliori. Esistono molte soluzioni, come il bike sharing, car sharing, ma anche altri servizi: penso ad esempio gli scooter elettrici che per una città come Padova possono rappresentare una soluzione molto efficace. Dobbiamo guardare al futuro per il bene della città. Un trasporto pubblico migliore rende la città più vivibile e sicura».
Con noi dal 26 giugno si cambia: il trasporto pubblico deve essere potenziato. E per fare questo avremo un confronto diretto con l’Azienda di Trasporto e incontreremo una volta al mese le Associazioni degli Utenti ed i vari comitati cittadini locali. Perché una volta di più, noi dobbiamo rendere conto solo ai padovani e l’ascolto di tutti i cittadini sarà sempre una delle nostre priorità.