Quanto costa il vecchio ospedale di Padova? Per una Pet un milione e mezzo in più

 

C’è una tassa che i padovani e i veneti pagano ogni giorno e nemmeno se ne accorgono: è la tassa dell’obsolescenza del vecchio ospedale di Padova. Di come sia operare con un cantiere alla porta di fianco lo ha raccontato bene il mese scorso Elisa Fais sul Mattino di Padova (clicca qui per leggere l’articolo)
Oggi Luca Zaia è venuto a Padova per inaugurare la dotazione di un importante macchinario. Avveneristico, permetterà diagnosi e cure fino a qualche anno fa inimmaginabili. costo della macchina, sei milioni di euro più iva in qualsiasi ospedale del Veneto. A Padova no. A Padova il contribuente ha pagato 1 milione e settecentomila euro ivati di tassa sull’obsolescenza, fatta di 400mila euro ivati di adeguamento anti sismico del piano basso e buio dove è stato posizionato il macchinario e altri milioni 1 e 300mila euro ivati per “consolidamento e adeguamento strutturale nell’Ospedale Giustinianeo”.
Tutti costi che se a Padova si sommano ai circa venti milioni di euro l’anno di manutenzioni straordinarie che ogni anno tocca fare per far funzionare un ospedale che è stato concepito un pezzo alla volta nel dopoguerra. E c’è chi continua a giocherellare con l’urbanistica, complice una città che avendo paura di raccogliere la sfida di un nuovo ospedale moderno e quindi più efficiente, si tiene il costoso affastellato e rabberciato ospedale in centro città, dove le ambulanze girano senza ammortizzatori perchè altrimenti sotto il ponticello che porta ad ortopedia non ci passerebbero e dove ogni giorno 4 camion portano i pasti più costosi del Veneto ai malati che hanno la disgrazia di stare a quattro per stanza con il bagno in corridoio.
Ed intanto Luca Zaia e Massimo Bitonci tagliano nastri ed hanno anche il coraggio di sorridere. Mica si curano a Padova.

Alberto Gottardo

 

Quello che segue è il comunicato stampa diffuso dall’azienda ospedaliera: da notare le cifre alle ultime righe:
Caratteristiche dell’apparecchiatura
La caratteristica altamente innovativa della PET/RM è che permette l’esecuzione simultanea di indagini PET (Positron Emission Tomography) e di Risonanza Magnetica (RM). L’industria ha sviluppato un’apparecchiatura così complessa per offrire a medici e pazienti un mezzo in grado di sfruttare, con un’unica indagine diagnostica, le informazioni fornite da queste due metodiche: funzionalità e vitalità cellulare con la PET e morfologia e caratterizzazione tissutale con la RM. Questa nuova modalità “ibrida” di diagnostica d’immagini rappresenta la frontiera più avanzata del “molecular imaging”.
In tutto il mondo ne sono attualmente installate solo poco decine non solo per il costo, ma anche perché richiede un elevato grado di specializzazione da parte dei medici nucleari, in stretta collaborazione con i radiologi e neuroradiologi, nonché una forte interazione con i colleghi clinici al fine di garantire l’appropriatezza delle prescrizioni.

Utilizzo generale
La PET/RM risulta particolarmente utile per la diagnosi e la stadiazione delle neoplasie, in particolare quelle cerebrali, del collo, della mammella, del fegato e dell’apparato uro-genitale, nonché per lo studio delle patologie del muscolo cardiaco ed in campo neurologico, specie per lo studio delle demenze e delle epilessie. Un altro importante vantaggio della PET/RM, rispetto alla tradizionale PET/CT, è dato dalla forte riduzione dell’esposizione dei pazienti alle radiazioni ionizzanti, poiché la Risonanza utilizza campi magnetici al posto dei raggi X; per questo è particolarmente indicata per lo studio delle patologie oncologiche dei bambini.

Utilizzo dell’apparecchiatura a Padova
L’apparecchiatura, proprio per le sue peculiari caratteristiche, è destinata a svolgere prevalentemente un ruolo di ricerca clinica con il coinvolgimento diretto di specialisti in Medicina Nucleare, Radiologie e Neuroradiologia, in stretta collaborazione con i clinici. I principali campi di interesse, comprensivi delle patologie dell’adulto e del bambino sono, nell’ordine, oncologia, neurologia e cardiologia.

Medicina Nucleare nell’Azienda Ospedaliera di Padova
Il team della Medicina Nucleare è composto da 5 medici di staff e 15 specializzandi di Medicina Nucleare, 6 tecnici di Radiologia, 3 esperti Informatici, 4 Infermieri, 3 personale Amministrativo. Circa 10.000 all’anno sono i pazienti che qui si rivolgono per le indagini scintigrafiche, SPET e PET ed ora anche PET/RM. Il Centro soddisfa sia lo scopo clinico assistenziale che di ricerca.
La Medicina Nucleare padovana è nota inoltre a livello nazionale e internazionale per gli studi in campo pediatrico. Vengono infatti esaminati circa 1.000 bambini all’anno, numero di gran lunga superiore a quello normalmente riscontrato nelle strutture di medicina nucleare anche di grandi ospedali italiani ed esteri. Per questo motivo, da un decennio questa struttura è stata identificata dall’Associazione Italiana di Medicina Nucleare ed Imaging Molecolare (AIMN) come “Centro di Eccellenza in Medicina nucleare Pediatrica”, nonché sede stabile dell’annuale “Corso Residenziale di Formazione in Medicina Nucleare Pediatrica”. È inoltre sede dell’unica Scuola di Specializzazione in Medicina Nucleare del Triveneto.

Progetti di ricerca
I progetti di ricerca clinica approvati dal Ministero della Salute riguardano l’utilizzo della PET/RM nella neoplasia cerebrale, nel linfoma di Hodgkin e nei tumori solidi extra-cranici in età pediatrica.
Sono inoltre in avanzata fase di elaborazione altri progetti di ricerca che riguardano l’impiego della PET/RM per lo studio di: sclerosi multipla, demenze, mieloma multiplo e epatocarcinoma.
Il personale medico della Medicina Nucleare e della Radiologia, coinvolto nei progetti di ricerca PET/RM, prossimamente, si recherà presso la Medicina Nucleare dell’Università di Monaco (TUM) ove è, da tempo, installato un analogo sistema PET/RM, al fine di approfondire le relative conoscenze.
Nel mese di agosto 2015 inizierà l’arruolamento dei pazienti e l’esecuzione delle prime indagini PET/RM.

Costo
L’operazione, aggiudicata con gara pubblica europea per l’importo di € 7.785.000 (IVA inclusa), comprendeva: apparecchiatura, assistenza, lavori di installazione. Sono stati spesi inoltre € 400.000 per adeguamento anti-sismico.
L’Azienda Ospedaliera ha partecipato con € 1.425.000. Il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo è stato di € 5.460.000 (IVA inclusa) per acquisizione PET/RM e di € 1.300.000 (IVA inclusa) per consolidamento e adeguamento strutturale nell’Ospedale Giustinianeo.