Massimo Bitonci sfiduciato e cacciato dalla maggioranza del Consiglio: Pipitone e Peretti (Idv), “Raccoglie quanto ha seminato”

 

“L’ex sindaco di Padova Bitonci ha raccolto il frutto di quello che ha seminato in questi due anni di amministrazione: divisioni, contrapposizioni, propaganda, autoritarismo, incapacità politica”. E’ quanto si legge in una nota di Antonino Pipitone Segretario Regionale dell’ Italia dei Valori Veneto e Giorgio Peretti Segretario Provinciale Idv Padova. “E’ la crisi politica non solo di Bitonci ma anche di chi lo ha prima sostenuto (come FI e Destra, ex assessore Saia compreso), poi condiviso scelte sbagliate per la città (dall’affossamento definitivo del progetto per il Nuovo Ospedale, alla incomprensibile decisione di costruzione un Nuovo Stadio di calcio nel quartiere Arcella, il più popoloso e popolare di Padova, al decadimento delle scelte culturali,al problema sicurezza sempre più grave in alcune zone della città) e infine fatto cadere per eccesso di autoritarismo. Tutto cio’ è il fallimento della politica dell’ex sindaco leghista che pensava di essere diventato il padrone della città (trattando Padova come una succursale di Cittadella) incapace di capire il valore e le dinamiche di una città cosi’ importante dal punto di vista universitario, culturale, economico e solidale.
Adesso tocca a noi – continuano Pipitone e Peretti- alle forze politiche progressiste e riformiste che devono trovare unità politica attorno ad un progetto comune che faccia tornare Padova grande e che dia ai cittadini una prospettiva ampia in merito alle scelte di sviluppo economico e sociale, crescita culturale, solidarietà e ricchezza per la comunità cittadina. IdV farà la sua parte con le proprie idee, uomini e donne, con i propri valori e progetti. Il primo segnale che vogliamo dare è un segno di Democrazia e Libertà : Riaprire le porte della Casa Comunale di Palazzo Moroni a tutti i padovani e alle padovane; basta check-point Bitonci! iIn Municipio si entra dalla porta principale e senza esibire documenti di riconoscimento, basta essere liberi Cittadine e Cittadini. Anche questo è un segno di civiltà e della rivoluzione gentile della Padova Liberata dall’arroganza dell’ex potere leghista”.