Sergio Giordani spiega il suo programma elettorale sulla cultura partendo da Bruna Coscia

 

Da Sergio Giordani, candidato sindaco gradito a molti ambienti del Partito Democratico, riceviamo e puibblichiamo un comunicato relativo all’incontro con Bruna Coscia, già organizzatrice de “La fiera delle parole”:
Ho chiarito fin da subito che non lavoro contro qualcuno, ma solo per Padova, senza nessun paraocchi, senza pregiudizi e solo col buon senso. Ho un interesse pari a zero per i giochi di potere, per le vendette tra nemici, per le baruffe inutili. Ascoltare tutti, condividere, poi decidere.
Da Sindaco stimolerò l’intera città a partecipare con idee e progetti, per farla diventare sempre più vivace, attrattiva e competitiva perché sono le nuove idee che creano nuovo lavoro.

Oggi sono qui per dire, a chi ancora non lo ha capito, che la cultura è libera e non ha colori perché è nel dna di Padova e non spetta certo ai partiti decidere cosa va bene e cosa no a ogni cambio di Giunta a Palazzo Moroni. Ciò che va bene si tiene, semmai si migliora, punto. Saremmo matti a fare diversamente, perché si fa quello che è bene per i padovani, non quello che è gradito a chi governa temporaneamente.

A Padova, la Fiera delle Parole era una manifestazione di grande successo, ai cittadini piaceva e infatti partecipavano in tantissimi anche dalla provincia; tenerci strette le cose positive è importante, ed è importante che il Pubblico favorisca eventi di qualità aperti a tutti.

Questo Festival Letterario ha portato decine di migliaia di persone a Padova e quindi anche ricchezza per tutto il nostro tessuto produttivo. Perché cacciarla ? Che senso ha avuto? E’ buon senso questo ? Io penso di no, così non va bene, se c’è una cosa fatta per bene la aiuti a crescere e a migliorare, se ci sono nuovi progetti altrettanto validi li puoi affiancare senza nessun problema, ma non si deve mai buttare il lavoro fatto prima, solo perché non lo hai fatto tu. In un luogo di lavoro, se ragioni così vai a sbattere in fretta.
Sono stato molto contento di ascoltare l’ideatrice e direttrice del Festival, Bruna Coscia, per farmi dire di questa bella realtà dove si attivano anche tanti ragazzi e tanti volontari, ho imparato cose nuove e le ho dato qualche consiglio. Le ho chiesto la gentilezza, se possibile, di non prendere impegni fino a Giugno, perché quando sarò Sindaco voglio che ci sediamo al tavolo per capire insieme come riportare a Padova la Fiera delle Parole già in autunno.
Mi piacerebbe una collaborazione sempre maggiore con l’Università, i gruppi di giovani che possono portare entusiasmo e un’attenzione particolare affinché gli eventi importanti siano fatti anche nei nostri quartieri, perché a me interessa essere il Sindaco di tutti i padovani. Dall’Arcella, alla Guizza, da Mortise a Chiesanuova. Il Sindaco di tutti.
Sulle politiche culturali e sugli eventi serve lavorare molto, e ci lavoreremo perché Padova sia una città viva, sia una città dove si sta meglio e si è più sicuri, dove creiamo più lavoro. Presto presenterò alla città le mie prime proposte concrete, ma anche qui non si deve mai pensare di avere la verità in tasca. Basta campanilismi, servirà pianificazione e ascolto. Mettiamo tutte le eccellenze e i protagonisti del settore in una stanza, ci confrontiamo per bene il tempo che serve e poi insieme decidiamo come andare avanti migliorando.
Così come è importante il ruolo che possono svolgere il Comune e il Pubblico per collaborare al meglio.

Infine un’altra cosa, anche questa per me molto importante. A partire da quello che è successo con la Fiera delle Parole, voglio dire come intendo muovermi io con i nostri concittadini. Ricordo bene che un anno fa, sotto Palazzo Moroni mentre il Consiglio Comunale votava, c’erano alcune migliaia di padovani che pacificamente chiedevano un ripensamento, chiedevano di essere ascoltati, insomma di confrontarsi di più, e magari si poteva trovare una soluzione. Sono sicuro che si poteva trovare. Perché non prendere un po’ di tempo? Che senso ha dire “perché sono comunisti, leghisti etc..” io davvero non capisco questo modo di fare, sono tutti cittadini e se tu li rappresenti vai ad ascoltare le loro ragioni. Ci vuole buon senso. Noi governeremo così Padova, con apertura e buon senso. Perché Padova lo merita.
Credetemi, il buon senso fa miracoli!

Sergio Giordani