Ballottaggi ad Abano Terme: i due candidati scelgono di correre da soli. Le analisi di Sabrina Talarico e Francesco Bonsembiante

 

Federico Barbierato ed Emanuele Boccardo hanno tenuto duro: niente apparentamenti e avanti senza simboli di partito. Difficile stabilire chi dei due verrà premiato dalla strategia della corsa solitaria domenica sera. In attesa del verdetto delle urne, riproponiamo due interessanti analisi dei mancati patti di allargamento della maggioranza.
La prima analisi arriva dalla candidata sindaco di Abano Terme Sabrina Talarico:
Per il ballottaggio del 25 giugno ad Abano Terme, Grande Abano darà libertà di voto ai propri elettori.

Ai cittadini che hanno votato per Grande Abano e le liste collegate, che insieme hanno raccolto 719 voti corrispondenti al 7,57% dell’elettorato, l’indicazione è la totale libertà di voto.
Spiace non aver potuto fare l’apparentamento con la il centrodestra che andrà al ballottaggio, cosa che per noi sarebbe stata naturale.

Il mancato apparentamento ha provocato, per il ricalcolo dei seggi dovuto alla distribuzione del premio di maggioranza, la fuoriuscita di Grande Abano dal Consiglio comunale. Siamo fuori per 10 voti. Sia nel caso di vittoria di Barbierato che di Boccardo, il nostro seggio sarà assegnato a Monica Lazzaretto, che avrà 2 consiglieri comunali anziché 1. Oltre al mancato apparentamento, non è stato possibile trovare accordi con Emanuele Boccardo, a causa della diversa visione delle strategie di marketing territoriale turistico. Per Grande Abano, la parte del programma relativo allo sviluppo turistico nel medio e lungo termine era la più qualificante e irrinunciabile, perché include azioni complessive e funzioni coordinate non separabili.
“Il nostro lavoro continua fuori dal consiglio comunale – conclude Sabrina Talarico -. Saremo presenti sul territorio e il nostro impegno politico continuerà in mezzo alla gente. La nostra è stata un’esperienza bellissima, che ci ha arricchito e ha creato un gruppo di persone che desiderano continuare a lavorare per il bene di Abano e delle terme. Ringraziamo chi ci ha votato. Il nostro patrimonio progettuale e di voti non andrà disperso”.
I secondo interessante ragionamento è tratto dalla pagina facebook di Francesco Bonsembiante, produttore cinematografico e aponense molto impegnato tra le fila dei movimenti gemelli che fanno capo ad Abano a Monica Lazzaretto ed a Padova a coalizione civica con Arturo Lorenzoni:
Federico Barbierato, ha più volte definito “INCIUCIO” (es. Intervista a TG7) qualsiasi apparentamento. Bitonci a Padova ha usato lo stesso termine parlando dell’apparentamento fatto dal candidato del PD Giordani con Lorenzoni.
Mi sono chiesto comeS mai due pesi e due misure a 8 km di distanza?
La legge elettorale dei comuni (1993) attribuisce maggiori poteri al Sindaco rispetto al consiglio comunale e dando al consiglio maggiore stabilità (nei comuni con più di 15.000 abitanti) attraverso un “premio di maggioranza”. Tra il primo e il secondo turno è possibile l’apparentamento.
Scopo della legge è quello di favorire il fatto che il sindaco che risulterà eletto possa rappresentare un arco di forze più vasto di quello che lo ha sostenuto inizialmente, mitigando in parte gli effetti di limitazione della rappresentanza prodotti dal premio di maggioranza e, allo stesso tempo, permettendo all’elettorato di disporre al primo turno di rose più ampie di candidati sindaco.
Da qui si evince con chiarezza la spiegazione dei due differenti atteggiamenti del PD locale: a Padova (Giordani 29%) ha preferito, concordando priorità di programma, condividere con Lorenzoni (22%) i benefici del premio di maggioranza, sapendo entrambi che solo insieme possono vincere; mentre ad Abano Barbierato (29%) e le liste che lo sostengono non hanno fatto alcuna proposta di apparentamento a Lazzaretto (15%) per la forte preoccupazione (più volte dichiarata) di perdere dei posti in consiglio, sperando altresì di raggiungere fantomatici accordi informali o semplicemente ritenendo efficace la politica del “piano inclinato”, cioè che gli elettori fortemente contrari ad un governo di centro-destra votino per Barbierato in ogni caso.
In sostanza a Padova una grande visione, un atto politico coraggioso e intelligente; ad Abano una miopia assoluta, dovuta ad eccessi di autoreferenzialità, alla incapacità di leggere il dato politico dell’innegabile successo delle liste civiche a discapito dei partiti politici, e, di fatto fornendo un assist pericoloso al centrodestra. Il PD e i Cittadini per il Cambiamento si sono assunti una grande responsabilità che, in caso di sconfitta, dovranno assumersi di fronte a tutta la città di Abano.