Gli artisti padovani si mobilitano per la libertà di Abel Castillo Sanchez

 

Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta degli artisti padovani, dell’Associazione Capovilla, a sostegno di Abel Castillo Sanchez
“Molto spesso i movimenti artistici o gli artisti stessi hanno anticipato, intersecato, aderito a movimenti che si sono posti o si pongono come obiettivo il miglioramento delle condizione di vita della popolazione.
Abel Castillo Segundo Sanchez è così, ha speso i suoi anni migliori in un impegno appassionato per le sorti del suo paese e per il solo fatto di aver apertamente espresso le proprie idee contrarie alla dittatura peruviana, e in particolare al Governo di Alberto Fujimori, è stato ripetutamente torturato, tenuto in isolamento per anni senza regolare processo e, infine, condannato a 22 anni di reclusione. Oltre che pittore Abel è stato vignettista, autore di strisce e illustrazioni satiriche.

Dopo 16 anni trascorsi nelle durissime carceri del suo paese, dopo essere riuscito a scampare a una strage di detenuti politici, dopo aver ricevuto minacce di morte, Abel Castillo è riuscito a fuggire dal Perù e a raggiungere la propria famiglia qui in Italia.

Nel 2008, lo Stato italiano gli ha riconosciuto lo Status di Rifugiato Politico, ai sensi della Convenzione di Ginevra del 1951. Qui ha ripreso la sua attività di artista, partecipando a numerose mostre in Italia, Francia, Spagna, etc…
Tuttavia, lo scorso agosto, Abel Castillo è stato arrestato in Germania, dove si trovava in vacanza con la famiglia, senza aver compiuto alcun reato. Ora rischia di essere estradato in Perù, per scontare ulteriori anni di carcere per le medesime imputazioni di opinione, e di rimetterci la vita.
Come amici e artisti padovani, come Associazione Paolo Capovilla, riteniamo che Abel, con il quale abbiamo collaborato nell’ambito artistico e condiviso momenti intensi e proficui, non debba rischiare una prospettiva simile.

Pertanto chiediamo:
– alle competenti autorità italiane ed internazionali, di intervenire presso il governo tedesco affinché siano rispettate, anche in questa vicenda, le norme internazionali di tutela dei rifugiati politici. Prima di tutto affinché sia applicata la Convenzione di Ginevra del 1951 relativa allo status dei rifugiati e sottoscritta anche dalla Germania, che impedisce agli Stati firmatari di costringere un rifugiato a tornare in un Paese dove la sua vita o la sua libertà siano a rischio per motivi di opinione politica. Ci appelliamo, inoltre, alla Convenzione Europea sui Diritti dell’Uomo che fa espressamente riferimento al diritto di ogni individuo alla vita, a non essere sottoposto a tortura né a pene o trattamenti inumani e degradanti.

– alle autorità tedesche, di riconoscere l’efficacia vincolante dello status di rifugiato politico che Abel Castillo ha ottenuto in Italia e il suo diritto a non essere estradato in Perù.

Artisti Padovani e Amici di Abel
Associazione Culturale Paolo Capovilla