Assunzioni in Provincia. L’analisi di Piero Ruzzante su “la moglie del leghista”

 

Qui sotto una lunga analisi su una fenomenologia interessante, la sindrome famigliare che ha colpito la Lega Nord, il cui esempio più eclatante sta nell’elezione del Trota in consiglio regionale in Lombardia, ma almeno, si dirà, lui è stato eletto. Piero Ruzzante, consigliere regionale del Pd, prende spunto dalle recenti assunzioni effettuate da Palazzo santo Stefano, per tracciare un ritratto della sindrome de “la moglie del leghista”, qui di seguito quanto scrive Ruzzante su facebook.

Non stupisce per niente che nell’ultima infornata di neo-assunti dallaProvincia di Padova ci sia anche la moglie del Capogruppo della LegaNord nel Consiglio Comunale di Selvazzano. E non sorprende, perchénegl’ultimi anni di episodi del genere ne abbiamo riscontrati e denunciati parecchi. Il marito della presidente della provincia di Venezia Zaccariotto, la moglie dell’Onorevole Sindaco Bitonci, il fratello dell’assessore leghista Conte e potremmo continuare con l’elenco. Il rischio, semmai, è quello di fare lo stesso errore che spesso compiono i leghisti, ossia fare di tutta un’erba un fascio, di adottare un atteggiamento superficiale quando invece le cose sono complesse. Per quanto ne sappiamo, può anche essere che in questa vicenda specifica, tutto si sia svolto in modo regolare e che la giovane donna sia stata assunta per il suo curriculum e non per essere “la moglie del leghista” (sembra quasi il titolo di un film…). Se ci sono state delle irregolarità, sarà chi di dovere ad occuparsene. Punto. Ma dal punto di vista politico, anche senza voler aggiungere questo episodio, è ormai evidente a tutta l’opinione pubblica di come negli anni la Lega si sia radicalmente trasformata in una forza politica a difesa della “casta” e credo che uno dei motivi del calo del suo consenso anche in Veneto, sia stata la disinvoltura con cui molti amministratori leghisti hanno giocato con la “cosa pubblica”. Da un lato, inconcludenti a Roma, appiattiti su Berlusconi. Cosentino e le sue cricche, con il fallimento del loro governo sotto tutti i punti divista un’ opposizione, ora, che raggiunge i livelli della farsa,dall’altro lato, a governare nei territori promovendo e trovando incarichi a parenti e amici nei vari enti pubblici, e nelle peggiori ipotesi, a dare la sensazione di essere permeabili come burro ai disegni criminali che vanno, in crescendo, dalla corruzione fino all’associazione a delinquere. Ma in un senso o nell’altro molteplici sono stati i fatti: promozione di fedelissimi con incarichi da migliaia di euro nei vari enti e Consigli di amministrazione a partecipazione pubblica. Addirittura in Consiglio Regionale  il signor Luca Nussio, tecnico impiantista si è proposto quale esperto nel Centro Internazionale degli Studi di Economia Turistica (CISET),costituito tra l’Università degli Studi Ca’ Foscari e il Touring Club Italiano, per attività di ricerca, studio e formazione in materia di economia e politica turistica” che beatamente sfoggiava nel suo curriculum di “esser leghista a tutto tondo” quasi come fosse un merito o un titolo di studio da esibire. Ma quale prima repubblica! E su questo argomento, la distinzione tra “maroniani” o “bossiani”,“pro-Tosi” o “pro-Gobbo” sembrerebbe non essere molto marcata. Insomma: saranno anche per un nuovo Stato, la Padania, ma sembrano aver conservato tutti i peggiori difetti della Repubblica italiana.

Una volta l’ex Premier Berlusconi, a una domanda di una ragazza che gli chiedeva che cosa consigliava ad una giovane donna, una studentessa come lei, per realizzare il suo futuro, le rispose – con il suo solito desolante stile – di cercarsi un marito coi danè, uno come suo figlio, Piersilvio. Sarà la crisi, ma pare che adesso basta trovare un “marito leghista”.