Capizzi e la vicenda dello ZooProfilattico buttato giu’ dalla Torre della ricerca

 

Il caso del mancato trasferimento della scienziata Ilaria Capua dell’Istituto ZooProfilattico delle Tre Venezie (IZV) rappresenta un’occasione persa per tutti.
In primo luogo a perdere sarebbe il mondo dei bimbi ammalati e di tutti coloro che lo sostengono, soffrono e vivono per loro.
Ma sarebbe una sconfitta per la Città di Padova e per il suo Ateneo, che invece merita di portare avanti a livello internazionale la propria eccellenza, che nasce da una continuità ed una consuetudine con la ricerca scientifica, come ampiamente riconosciuto dalla stessa comunità scientifica internazionale.

Certamente la Dott.ssa Capua rappresenta per il nostro territorio non solo l’eccellenza scientifica, ma qualcosa di più: la speranza! La speranza di poter realizzare un nuovo modo di far ricerca e di poter superare vecchi paradigmi in virtù di una nuova via e un nuovo modello per sconfiggere le malattie. La dott.ssa Capua da anni ha manifestato e urlato ai 4 venti le sue richieste: ciò che le serve per poter continuare il proprio lavoro in maniera intellettualmente indipendente e paragonabile a ciò che i più grossi gruppi di ricerca nel mondo progettano. Non possiamo chiederle di rinunciare o modulare le proprie richieste, sarebbe la “via italiana” della ricerca e proprio per questo non più in grado di competere con le potenze straniere. Non esiste la spending review nella ricerca scientifica, o meglio nel disegno di progetti scientifici all’avanguardia. Esiste invece la necessità di una revisione e di tagli alla spesa pubblica anche nel mondo universitario, ma questo non è lo scenario su cui incidere con la Dott.ssa Capua.

Ecco perché ad oggi il vero sconfitto e’ ancora una volta il Governatore Zaia. Anche in questa vicenda non ha senso atteggiarsi prima come Il Mecenate e poi assumere le vesti Shakespeariane dell’amante collerico tradito.
La Città della Speranza da anni investe energie e raccoglie fondi, mentre nell’IZV la Regione Veneto siede nel CDA con un ruolo non certo secondario. Sappiamo che lo scenario e’ anche più complesso e non può essere semplificato in maniera banale, pertanto chiediamo semplicemente che non si continui con uno scarica barile di responsabilità perché non vorremmo assistere al triste giochino “Chi butteresti giù dalla Torre?”.

Dott. Alfio Capizzi

Coordinatore UDC
Città di Padova