Primo maggio in piazza dei Signori la prima volta da ministro

 

Un migliaio di persone hanno riempito piazza dei Signori come ogni anno per la manifestazione confederale del primo maggio. La prima volta con un ministro sul palco e per la prima volta da ministro sul palco. “Non è mica cambiato nulla – spiegava ieri ai padovani più riverente del solito – anzi ho bisogno di rimanere in contatto con voi, di sentire vicina la mia città, che amo e già mi manca”. E che si sia instaurato un feeling probabilmente anche più forte di prima con la città che lo ha eletto sindaco tre volte, lo si è capito che nessuno lo ha fischiato, ed anche la temuta contestazione da parte dei no global non c’è stata. Certo era la “sua” piazza, ma comunque un segnale di fiducia, che il Governo in generale dovrà dimostrare di meritarsi. Guarda l’intervista video prima della manifestazione

“Farò fatica ad occuparmi del tema che mi piace di più che è quello dello sviluppo -ha detto Zanonato arrivando in piazza – perchè l’agenda delle prossime settimane è tutta piena di appuntamenti concernenti crisi aziendali. Per ricreare posti di lavoro occorre lo sviluppo e ci stiamo già concentrando su questo: però se qualcuno pensa che esiste una formula magica finora non scoperta e che basta applicare questa formula magica per risolvere tutti i problemi, si sbaglia. Ci sono tante misure da adottare, alcune hanno effetto immediato, altre hanno effetto più a lungo termine e bisogna lavorare tutti insieme con determinazione, consapevoli che i risultati non arrivano nell’arco di poche settimane. La lotta all’evasione fiscale, bisogna farla e dirla magari un po’ meno, altrimenti diventa uno slogan, e credo che il tempo degli slogan non sia questo”. A dirlo a Padova il ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato, intervenendo dal palco della manifestazione dei sindacati in piazza dei Signori a Padova. “Credo anche che bisogna utilizzare al meglio le risorse che lo Stato ha già – ha aggiunto Zanonato – , ad esempio lo Stato ha un patrimonio immobiliare da valorizzare, anche vendendolo in parte, e facendo produrre reddito e posti di lavoro quello che invece non ha senso mettere in vendita per motivi storici, di pregio o strategici. Occorre ridurre i vincoli del patto di stabilità che sono troppo rigidi e non consentono di ricorrere all’indebitamento sugli investimenti. Un conto è indebitarsi per spendere – ha aggiunto il ministro Zanonato – un conto è indebitarsi per investire. Investire significa mettere in moto una macchina che alla fine produrrà reddito. Chi non investe è come quello che si mangia le sementi pensando di risparmiare: l’anno dopo non le ha più per seminare.

“Sull’Imu va chiarito che non c’è nessun partito politico che ha la facoltà di cambiare l’aritmetica – ha detto Zanonato – Dobbiamo mantenere le risorse ai Comuni – ha aggiunto Zanonato – se non c’è un’entrata dobbiamo sostituirla oppure ridurre una spesa. E’ questione di aritmetica. Credo che comunque trovare su un monte di oltre 800 miliardi di euro della spesa pubblica i due miliardi che servono per finanziare la sospensione dell’Imu prima casa sia possibile”.