Raffaele Zanon scommette sull’asse Tosi – Meloni

 

“Il fatto che Flavio Tosi e Giorgia Meloni abbiano rotto il ghiaccio nella palude alternativa alla sinistra ha guastato i sonni estivi di più di qualcuno è da ritenersi un avvenimento sicuramente positivo “-questo è quanto afferma Raffaele Zanon dirigente di Fratelli d’Italia che aggiunge -“In un quadro bipolare, un centrodestra serio ed innovatore deve guardare al futuro e a nuove classi dirigenti .La candidatura di Flavio Tosi alla guida del centrodestra ,magari in abbinata con quella di Giorgia Meloni ,ha forato nell’immaginario collettivo e se a questi nomi ne aggiungiamo qualche altro la prospettiva per un progetto politico si può intravedere. Due giovani leader che hanno molte cose in comune. Tutti e due provengono da un’esperienza militante in un partito vero e popolare; entrambi hanno al loro attivo esperienze amministrative importanti e qualificate; entrambi nascono dalla militanza e dalla pratica in partiti organizzati; entrambi appartengono ad una generazione che ha visto il declino di queste forze organizzate e il mutamento della politica che non ha saputo rigenerarsi attraverso nuove e qualificate classi dirigenti .” Secondo Zanon Tosi e la Meloni mettono in discussione e hanno messo in discussione la loro posizione per creare qualcosa di nuovo e rappresentare i molti delusi dalle politiche del centrodestra in questi ultimi anni. Credo che queste particolarità assieme alla chiarezza ed al coraggio possano rappresentare quel qualcosa di nuovo di cui c’è tanto bisogno nella politica italiana . Vi sono dei punti in comune ma fortunatamente anche delle differenze. Mentre Giorgia Meloni ha fatto la sua esperienza negli ambienti romani in un contesto difficile in cui la politica risente notevolmente dei condizionamenti delle lobby di Palazzo , Flavio Tosi è nato dalla gavetta in un movimento in cui parlare di ricambio generazionale fino a qualche anno fa sembrava utopia. In realtà ,Flavio nel Veneto rappresenta qualcosa di più rispetto alla Lega anche nella sua Verona .E’ forse tra i dirigenti che si sono resi conto per primi che il movimento fondato da Bossi nel Nord Est non ha prospettiva se non si aggiorna e se non si rinnova nei quadri e nella modalità di approccio alla pubblica opinione .”Ecco perchè –conclude Zanon-credo che questa “strana coppia” possa avviare in futuro un’aggregazione dove almeno si possa discutere , confrontarsi e misurarsi per definire un progetto politico condiviso e verificabile dalla pubblica opinione. Quello che non si trova più in quel che rimane del PDL e non ci sarà mai nella nostalgica riesumazione di Forza Italia .Quello che manca al centro destra e ai troppi dirigenti rimasti fedeli a Silvio Berlusconi più per sfruttare la sua popolarità o la sua capacità di grande comunicatore che per individuarne un leader per l’Italia del futuro. Giorgia Meloni e Flavio Tosi mettendoci la faccia e provocando il dibattito con determinazione ,almeno ci provano e ci possono riuscire.”