L’ospedale di Padova, labirinto dove i pazienti si muovono in ambulanza

 

Bella inchiesta del Mattino di Padova di oggi che racconta dello stato attuale dell’ospedale di Padova che si vorrebbe ristrutturare, anzichè realizzarne uno nuovo, dopo che le inchieste su Mose e dintorni hanno gettato ombre nerissime sugli appalti pubblici.
La follia delle ambulanze: duecento viaggi al giorno da un edificio all’altro
Venti edifici in una struttura tutt’altro che moderna: visita di qui, ricovero di là
Viaggio tra i reparti che non hanno spazio e palazzine che sembrano labirinti

In principio era il Giustinianeo. Un mastodonte di cemento e mattoni nato come struttura all’avanguardia per l’epoca. Era la fine del Settecento e allora era quello il “nuovo ospedale”. Chissà se anche in quel caso, prima di realizzarlo, avevano dibattuto tanto come oggi quando, dopo 10 anni di idee e proposte si è tornati al punto di partenza. Da una parte il progetto per Padova ovest, dall’altra la volontà del neosindaco di ricostruire sulle macerie dell’attuale Azienda. Di concreto, quindi, nulla, se non l’esistente, una serie di edifici spuntati nel corso degli anni laddove scienza e assistenza reclamavano spazio per crescere e svilupparsi sgomitando all’interno di una città che gli si modulava attorno senza un evidente filo logico. Oggi l’Azienda ospedaliera è composta da una ventina di edifici su una superficie complessiva (comprese le propaggini esterne) di 172.697 metri quadri: una struttura convulsa al punto da rigettare se stessa, con servizi “espulsi” dal nucleo centrale (ad esempio la Dermatologia). L’effetto è lontano anni luce dai moderni ospedali costruiti in Veneto negli ultimi anni.
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