Stop al nuovo ospedale: Bitonci porta la questione in Consiglio comunale

 

La posizione di assoluto no al nuovo ospedale a Padova ovest da parte dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Massimo Bitonci, ha determinato ad una chiusura del tavolo che stava portando avanti l’iter amministrativo e politico per la realizzazione della grande opera. A riguardo il sindaco Massimo Bitonci ha diffuso sul suo profilo facebook una nota che copiamo e incolliamo qui di seguito:
“Oggi il presidente Zaia ha sciolto il Comitato di coordinamento regionale, avendo preso atto del mancato accordo con il Comune di Padova sulla destinazione a Padova Ovest della nuova struttura ospedaliera. Abbiamo depositato la relazione prodotta dalla Commissione comunale di tecnici interni ed esterni per il nuovo ospedale nell’attuale sede. Questa relazione è stata contestata dal Dirigente regionale Antonio Canini, secondo il quale il nostro progetto avrebbe costi maggiori. Chiarisco, a questo proposito, che la deduzione di Canini è incompleta: non tiene conto dei costi per l’esproprio dell’area di Padova Ovest, di proprietà di alcuni privati, per la sua bonifica, per la realizzazione di servizi di collegamento con il trasporto pubblico e privato veicolare, per l’abbattimento degli edifici del complesso giustinianeo, che ha computato solo nel caso di realizzazione di una nuova struttura su quella attuale e per i continui adeguamenti che, fino alla completa realizzazione di un’eventuale nuovo plesso a Padova Ovest, dovrebbero essere compiuti per mantenere a norma le strutture esistenti – dichiara il sindaco di Padova Massimo Bitonci – Chiederemo al Consiglio comunale di conferire al sindaco il mandato politico e amministrativo per modificare l’attuale accordo di programma con la Regione, coinvolgendo così, per la prima volta, gli unici veri rappresentanti dei cittadini padovani. Tengo a precisare che l’ipotesi che presentiamo è innovativa e diversa rispetto a quella precedente e depositata a Palazzo Balbi 10 anni fa, sia quanto ai costi, sia quanto, per esempio, al rispetto del patrimonio storico-artistico dell’area giustinianea, perché non interessa la cinta muraria”.