Stop al nuovo ospedale: Tiso, “Autocritica Pd e anche Padova2020”

 

Nereo Tiso, vice segretario del Pd di Padova manda un comunicato con una profonda analisi sulle dinamiche interne al centrosinistra che hanno portato alle vicende elettorali e di blocco del nuovo ospedale a Padova ovest. Pubblichiamo integralmente la nota:
L’epilogo della vicenda ospedale, che rischia di condannare Padova ad un ruolo marginale nella sanità e nella ricerca – con gravissimi riflessi sul prestigio della nostra Università – se da un lato mette in evidenza l’inadeguatezza al governo della Lega, dall’altro fa emergere con forza un problema politico che probabilmente è stato una concausa della nostra sconfitta elettorale. La dichiarazione di Padova2020 che dice bene allo stop del nuovo ospedale, peraltro sostenuta anche in occasione della prima seduta del consiglio comunale, ci interroga sul senso delle primarie che, pur ritenendole un importante strumento, nel nostro caso, sono state l’esito di una alleanza con un soggetto politico che non perde occasione, e non l’ha certamente persa durante le primarie e per tutta la campagna elettorale, per marcare la sua distanza rispetto al Pd. Per molte settimane è sembrato che più che il centro destra l’avversario da battere fosse Ivo Rossi e il centro sinistra che stava governando la città. Ricordo a questo proposito come il no all’ospedale, così come il no alla seconda linea del Tram, o il no alla fusione dell’azienda dei trasporti, sia stata introdotta a partire da gennaio proprio da Padova 2020′ e sia diventata un vulnus che ha messo in discussione il tanto lavoro fatto dal Pd e dalla sua amministrazione. Ha messo in discussione l’idea di città futura che si stava costruendo e progettando.

Bitonci ha fatto proprio questo tema solo verso la fine della campagna per il ballottaggio, essendosi concentrato all’inizio sulla sicurezza e sugli immigrati, unici temi che gli erano congeniali. Il resto gli è stato preparato dentro al centro sinistra.
Dobbiamo dunque interrogarci sugli errori commessi nell’aprire le primarie ad un soggetto che si considera alternativo al Pd e nei fatti più vicino alla Lega, che ha osteggiato il Pd e i suoi programmi, contribuendo a disorientare la pubblica opinione che, dopo aver comunque perso le primarie ha condizionato il programma del Pd proprio nei punti che oggi emergono con forza.
Forse abbiamo cominciato a perdere quando, per cercare la convergenza con chi ci considerava un avversario, abbiamo rinunciato a credere nelle cose che avevamo immaginato.

Dopo le primarie, il tentativo discutere il programma con chi ne avrebbe accettato, sui punti fondamentali, solo l’azzeramento, dimostra che la visione d’insieme, del futuro della città, non aveva i medesimi obietti tra chi aveva partecipato alle primarie, ma si muoveva su sponde avverse. Ed è ciò che Padova 2020 sta facendo sostenendo la scelta da parte del sindaco Bitonci, ricordo nostro avversario politico, di rinunciare, di fatto con scelte-nonscelte, alla grande sanità padovana perdendone così il futuro e l’eccellenza.
Il prezzo che abbiamo pagato e che pagherà la città è troppo alto per passarci sopra come se 2020 fossero solo “compagni che sbagliano”.
Quanto accade oggi ci obbliga ad un chiarimento fra di noi, e con i nostri cittadini ed elettori.

Nereo Tiso
vice segretario cittadino Pd Padova