Leggi regionali su sport ed editoria: il commento di Marino Zorzato

 

“Oggi sono particolarmente soddisfatto: due leggi alla cui stesura ed approvazione ho contribuito in modo concreto e appassionato, sono state confermate ed entrano in vigore. Oggi il Veneto ha così una legge quadro per lo sport invidiabile ed anche una legge a sostegno dell’emittenza radio-televisiva che assicura la libertà dell’informazione e la tenuta dei livelli professionali: sono forse piccole cose che non fanno clamore, ma proprio di questi eventi un politico può andare orgoglioso”: l’ha detto Marino Zorzato, esponente in Consiglio Regionale di Area Popolare, alla notizia che le due leggi venete citate non sono state impugnate durante il Consiglio dei Ministri del 10 luglio scorso e non hanno ricevuto rilievi negativi da Roma, diventando così operative.

Si tratta di due leggi quadro approvate nella primavera del 2015, quando Zorzato era in Giunta assessore competente per materia: la prima, la Lr 8.2015, che contiene disposizioni generali in materia di attività motoria e sportiva, si compone di 31 articoli che delineano la cornice degli interventi regionali per la promozione e la diffusione dello sport in tutte le sue discipline e declinazioni, di cui beneficeranno i quasi 2 milioni di veneti che praticano sport, le 11.200 società sportive attive nel territorio regionale, oltre ai 700 mila studenti che frequentano gli istituti scolastici di ogni ordine e grado; la seconda, la Lr 12.2015, legge a sostegno del sistema radiotelevisivo veneto e dell’editoria locale, è stata varata a beneficio degli operatori dell’informazione e dell’intero sistema dell’informazione locale che, in Veneto, conta quattro affermati gruppi editoriali di quotidiani, una ventina di emittenti televisive, altrettante radio, una decina di testate diocesane, oltre a centinaia di testate web, uffici stampa e di agenzie di informazione.

“Quando la politica è lontana dalla gente”, ha concluso Zorzato, “giustamente viene criticata e accusata di essere ‘casta inutile’. In certi casi, invece, dimostra di sapere interpretare i bisogni e dare risposte, confezionando dispositivi legislativi trasparenti, sostenibili, inattaccabili anche in un periodo di tesissimi rapporti tra stato centrale ed amministrazioni regionali. Questo è uno di quei casi: voglio quindi ringraziare tutti i colleghi consiglieri, gli esperti e gli uffici regionali che ci hanno permesso di dimostrare che la politica attiva esiste e, magari in silenzio, raggiunge risultati efficaci”