Massimo Bitonci il “separatista”, visto da Sebastiano Arcoraci

 

L’annuncio del Sindaco di Padova riportato oggi dalla stampa di uscire dall’ Anci mi induce ad alcune domande : quale sarà il prossimo passo di Bitonci?Abbandonerà anche la Fondazione Musme, l’Ente Teatro Veneto, la Fondazione Orchestra del Vento, il Consorzio Zip? D’altronde anche questi potrebbero essere additati come improduttivi e costosi. Bitonci insieme agli altri 19 Comuni aprirà una nuova guerra di secessione fra lealisti e separatisti come nel 1861 accadde in America? Curiosamente si può notare che i fratelli di lotta degli eserciti alleati separatisti coincidono con i contrari ad ogni accoglienza dei migranti. 
Il problema dunque sembra essere piuttosto che ANCI non è abbastanza antigovernativa sul tema immigrazione.

Appare peraltro ai più un ottimo soggetto che in questi anni ha contrattato con pari dignità con lo Stato Centrale sul tema delle deleghe, sui trasferimenti di risorse sull allentamento del patto di stabilità, sulla fiscalità parallela etc, etc.

Mi permetto allora di suggerire al ns Bitonci di riientrare in ANCI cercando dall interno di modificare gli attuali equilibri e di migliorare il funzionamento dell Associazione stessa magari facendosi portavoce di una forte opposizione di segno federalista e anti Fassiniana.

D’altronde se la battaglia diventerà campale mettere in campo un esercito di circa 345 mila soldati contro un ben più nutrito esercito lealista di circa 600.000 militi vuol dire andare incontro ad una sonora sconfitta con il rischio concreto che 20 comuni contro 80 potrebbe significare accusare molti, tanti , numerosissimi caduti sul campo e questo credo che il lungimirante Bitonci vorrà evitarlo per il bene delle ns Comunità Locali.

 

Sebastiano Arcoraci – già assessore provincia di Padova