Si fa presto a dire viabilità: l’analisi di Amedeo Levorato, che sul trasporto pubblico a Padova una esperienzulla ce l’ha

 

Mentre l’ex sindaco Massimo Bitonci lancia il solito “referendum” sulle domeniche ecologiche secondo lo schema “questa cosa secondo me fa scifo – cosa ne pensate?” e i commercianti si tracciano le vesti sul Gazzettino di oggi, ci soo anche letture che vanno oltre al luogocomunismo. Come l’analisi oggettiva e supportata dall’esperienza a capo dell’azienda pubblica di trasporti che ha realizzato con mezzi propri il nuovo deposito di Salboro e la linea del tram Stazione – Pontevigodarzere, redatta su facebook dall’ex presidente di Aps Amedeo Levorato, che riportiamo qui di seguito:
“Non é facile trattare la questione dell’accessibilità al centro storico. Da decenni le giunte provano a risolverlo e sicuramente proveranno. Esistono alcune situazioni fondamentali da tutelare: l’asse del tram e le corsie preferenziali dei bus devono restare libere da auto e parcheggio folle. La Giunta Bitonci aveva chiuso due occhi. Il centro storico va tutelato sia per estensione che per orari. Non sarebbe inopportuno provare a realizzare alcuni assi di penetrazione esclusivi per le linee ad alta mobilità senza transito di auto (Sorio e Canestrini Sografi ad esempio). E’ opportuno migliorare e rendere evidenti, illuminate e servite le fermate dei bus, facendole in qualche modo risaltare nell’arredo urbano con cemento stampato pensiline illuminazione a LED e monitor informativi. È opportuno recuperare e pensare alla realizzazione di almeno una linea tranviaria o al treno da Abano a Ponte San Nicolò lungo la linea ferroviaria. Altrettanto importante è controllare tutti gli accessi alla città attraverso telecamere che leggono le targhe anche per motivi di sicurezza se non per introdurre sistemi di accesso flessibile. Ma rinunciare ai parcheggi ed in particolare a una soluzione progettata e sostenibile per un parcheggio alla Prandina appare una idea stravagante dopo anni e anni in cui se ne parla e tutte le amministrazioni si erano dichiarate assolutamente d’accordo abbandonare questa idea è a mio avviso un errore. Non si vuole fare un parcheggio solo a raso? Lo si faccia in silos come al Boschetti combinato con arredo verde e magari edilizia residenziale ma la Prandina può e deve essere la valvola di sfogo per i residenti e per quanti vogliono accedere al centro storico da ovest e da nord rapidamente e a piedi. È anche una interessante opportunità di rivitalizzazione della città nella prospettiva ad esempio della realizzazione dell’Università alla caserma Piave, del Conservatorio al convento delle suore Visitandine e al completamento del Castello. Più in generale la crisi del commercio deve avere delle risposte coerenti che non facciano crollare i valori immobiliari e contemporaneamente garantiscano al centro storico il mantenimento di un livello di attività commerciale pari se non superiore a quello dei centri commerciali esterni. Ne va del nostro retaggio storico e culturale”.

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