Incendio all’Arcella: i dati Arpav confermano lo scampato pericolo

 

Dall’Arpav arriva la conferma ufficiale di scampato pericolo per i residenti dell’Arcella e di Sacro Cuore, le zone di Padova potenzialmente più esposte agli inquinanti dell’incendio che ha creato non poca apprensione nei residenti di tutta Padova vista l’enorme nube che per più di un’ora incombeva minacciosa sulla città. Qui di seguito riportiamo la nota dell’Arpav, per vedere la mappa degli interventi dei tecnici Arpav clicca qui
I tecnici ARPAV, su segnalazione dei Vigili del Fuoco di Padova pervenuta alle 18.30 di venerdì 18 luglio, sono intervenuti in un rimessaggio di camper in via Annibale da Bassano, 85, a Padova per un incendio sviluppatosi all’interno del magazzino con distruzione quasi totale della copertura e ricaduta di frammenti combusti in zona. Il comproprietario dell’immobile ha dichiarato che il tetto dell’edificio era in onduline di vetroresina supportato da travi in cemento armato e che il magazzino era adibito a rimessaggio di camper, roulotte ed altro in locazione a terzi.

Al momento del sopralluogo si è notato che la colonna di fumo, nelle condizioni di alta pressione favorevole, si diffondeva verticalmente con direzione prevalente SUD/SUD-EST, interessando la zona residenziale dell’Arcella. Subito sono stati effettuati monitoraggi con analizzatori portatili per la ricerca dei seguenti parametri : SOV (sostanze organiche volatili ), CO (monossido di carbonio), NH3 (ammoniaca) e SO2 (anidride solforosa) e con fiale rilevatrici per la ricerca di Aldeidi, acidi (HCL, CL2; HCN e fosgene – COCL2). Tutti i parametri ricercati sono risultati inferiori al limite di rilevabilità strumentale ad eccezione del monossido di carbonio per il quale si è registrato un dato di 3 ppm (parti per milione).

Si è proceduto ad eseguire tre prelievi con canister i cui valori non hanno evidenziato significative concentrazioni di sostanze organiche volatili ad eccezione di quello prelevato di fronte allo stabile, in prossimità delle prime abitazioni il quale ha rilevato valori di ppb (parti per bilione) 9.3 di Stirene, 2.8 di Toluene, 5.1 di Benzene, 1.3 di metiletilchetone, 3.1 di acrilonitrile e 1.7 di cloro metano, valori tipici di una combustione di materiali plastici.
Ad incendio spento verso le 23.30 è stato effettuato un ulteriore prelievo di aria con canister nello stesso punto di fronte allo stabile i cui valori hanno evidenziato il rientro dei dati a quelli tipici di un’area urbana interessata da arterie stradali.

Nell’ambito dei monitoraggi si è eseguito un campionamento con pompa ad alto flusso per la ricerca di micro inquinanti (diossine, IPA – idrocarburi policiclici aromatici e PCB -policlorobifenili), i cui dati verranno comunicati non appena disponibili. Si è proceduto inoltre a posizionare in tre postazioni per la misura della qualità dell’aria dei radielli per la ricerca di SOV e HCL
Sabato mattina ARPAV ha effettuato un ulteriore monitoraggio in zona, mediante campionamento ad alto flusso per la ricerca di microinquinanti, nello stesso punto della sera prima, posizionando un’ulteriore stazione di monitoraggio con campionatori passivi in via Istria all’altezza del civico 55. Si è inoltre effettuato un rilievo dello stato delle acque superficiali all’esterno della proprietà, posta sotto sequestro dalle forze dell’ordine, rilevando visivamente nei fossati limitrofi nessuna evidenza di colorazioni anomale e verificando che gli stessi confluissero nel collettore fognario.
Sul posto sono intervenuti oltre ai Vigili del fuoco di Padova e le forze dell’ordine, la Polizia Locale il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente di Padova e il Commissario Capo della Questura. Era presente inoltre il Direttore Generale di ARPAV Carlo Emanuele Pepe che tra l’altro, trovandosi in zona, aveva allertato le squadre di tecnici per programmare quanto prima l’intervento.