Il fallimento del calcio Padova? Un affare da 11 milioni di euro

 

Ci sono undici milioni di motivi per cui a Marcello Cestaro, o meglio alla Unicomm Spa conviene che il fallimento del calcio Padova venga dichiarato il più tardi possibile e la società rimanga in piedi ancora un po’. O almeno 4 milioni 236mila 148 motivi. Tanti quanti gli euro che sarebbero “ritornati a casa” transitando da viale Nereo Rocco a Due ville. Due i cardini della vicenda: l’entrata di Penocchio nella compagine societaria e i quasi contestuali storni di finanziamenti conto soci. con un tempismo che metterebbe in salvo da aggressioni di eventuali creditori dell’ormai defunta Calcio Padova Spa la cifra sopra descritta. Basta dare un’occhiata alla relazione al bilancio da parte dei revisori dei conti ed all’art. 2467 del Codice Civile che prevede che “il rimborso dei finanziamenti dei soci a favore della società è postergato rispetto alla soddisfazione degli altri creditori e, se avvenuto nell’anno precedente la dichiarazione di fallimento della società, deve essere restituito.”
L’articolo prosegue specificando che i finanziamenti in questione sono quelli effettuati in un momento in cui – anche in considerazione del tipo di attività effettuata dalla società – “risulta un eccessivo squilibrio dell’indebitamento rispetto al patrimonio netto oppure in una situazione finanziaria della società nella quale sarebbe stato ragionevole un conferimento”. Tale situazione di squilibrio in quello specifico momento c’era senz’altro, tant’è che lo stesso Collegio Sindacale lo evidenzia nella propria relazione.

E’ anche vero che l’articolo in questione è inserito nel Capo VII – “ Delle società a responsabilità limitata”, tuttavia buona parte della dottrina concorda che sia applicabile anche alle S.p.a..
In ogni caso il 2467 risulterebbe applicabile in forza del 2497 quinquies ai finanziamenti effettuati a favore della società da chi esercita attività di direzione e coordinamento. E’ presumibile che all’epoca dei fatti Unicomm esercitasse questo tipo di influenza su Calcio Padova S.p.a. (tant’è che il bilancio del Padova veniva “consolidato” dal gruppo Unicomm) ergo questo rimborso di finanziamento rientra nell’ambito di applicazione dell’articolo 2467, essendo per altro datati tutti i giri di denaro tra i due vasi comunicanti tra il 17 e il 26 giugno dello scorso anno. Tredici mesi fa.

Ora è appunto decorso più di un anno dal suddetto rimborso, ergo questo non parrebbe restituibile, però di fatto bisognerà vedere che azioni intraprenderà la curatela perché il discorso si può complicare ulteriormente. Senza contare i sette milioni di euro che unicomm, scomparso il Padova calcio così come lo abbiamo conosciuto, risparmierà di sponsorizzazioni già sottoscritte e non più effettuabili per avvenuta dipartita della società dal calcio professionistico. Evento che ha fatto versare ai tifosi veri fiumi di lacrime, ad altri lacrime di coccodrillo.
Quanto sopra è un ragionamento per assurdo, fatto da un ex studente di Economia neanche tanto bravo, i cui esami sono andati tutti in prescrizione. Abbia pietà di me il cavaliere Cestaro per quanto scritto, non mi faccia una querela da 11 milioni di euro: io a differenza sua quei soldi non ce li ho. Sarebbe inutile

Alberto Gottardo