Nuovo ospedale fuori da Padova? La riflessione di Ivo Rossi

 

La sortita del sindaco di Saonara, che si dichiara disponibile ad ospitare il nuovo ospedale sul suo territorio, dopo l’improvvido no da parte del nuovo sindaco di Padova, introduce nel dibattito un elemento su cui fino ad oggi si è poco riflettuto: la decisione di localizzare a Padova ovest questa opera strategica per l’intero Veneto è stata assunta di concerto fra tutti i sindaci e i consigli comunali della comunità metropolitana attraverso il Piano di Assetto Territoriale Intercomunale (PATI).

Si tratta di un aspetto importante perché afferma:
a) che tutti i sindaci e i consigli comunali della comunità metropolitana (amministrazioni a guida centro sinistra e a guida centro destra) condividevano l’obiettivo e la necessità della nuova opera;
b) che la valutazione relativa alla localizzazione è stata fatta di concerto con le altre amministrazioni, valutando fra più opzioni e, alla fine, condividendo come scelta ottimale Padova ovest.

Senza contare che la stessa Provincia, che per un certo tempo aveva tergiversato, alla fine ha sottoscritto il piano condividendone tutti i contenuti.
Per questi motivi l’intervento di Walter Stefan, sia pur provocatoriamente, richiama ad una responsabilità corale dimostrando sensibilità, visione d’insieme e prospettiva. Qualità che invece sembrano mancare completamente a chi guida il comune capoluogo.

Visione e idea del futuro della città chè è naturalmente e indissolubilmente legata alla necessità di mantenere competitiva la sua Università e la sua scuola medica. Obiettivo diventato patrimonio di tutte le amministrazioni, consapevoli che il declino del Paese non si combatte vedendo nemici dappertutto, ma investendo in formazione e ricerca, scommettendo sui propri talenti e su un’idea alta di città.

Per questo è incomprensibile la decisione del sindaco del capoluogo di mettersi contro tutti: contro la Regione, contro l’Università, contro tutti i sindaci della cintura, contro il buon senso, in virtù di indicazioni raccontate in campagna elettorale al solo scopo di guadagnare i voti di qualche negoziante dell’area attuale a cui si è ventilata la possibile minaccia per la propria attività.
In fondo, rispetto a quanto promesso in campagna elettorale, che rimandava ad una semplice ristrutturazione dell’attuale plesso, si è già andati decisamente oltre, immaginando colate di cemento, ovvero il nuovo ospedale sul vecchio, che è cosa diversa dalla ristrutturazione promessa.

In questa città la memoria ci racconta che promesse nate per andare contro qualcun altro, talvolta hanno portato alla paralisi dei progetti, facendo perdere anni preziosi, in altri casi hanno prodotto degli “ircocervi”.
C’è ancora il tempo per ritornare sui propri passi…… prima che tutto si fermi (come dice Zaia, indisponibile all’intervento sul vecchio) oppure, obtorto collo, prima che venga presa in considerazione …. Saonara.

Ivo Rossi

Padova 26 agosto 2014