Partecipate in perdita: Amedeo Levorato spiega le “sforbiciate” e il rosso di meta’ delle partecipate

 

Questa mattina l’assessore Grigoletto sul “Mattino” (riportiamo l’immagine dell’articolo di silvia Quaranta qui a fianco) riprende le indicazioni del documento sulla Spending Review del dottor Cottarelli, che troverà posto – si ipotizza – nel Decreto Sblocca Italia di domani 29 agosto. Stando ai dati diffusi dall’Assessore,, 7 (sette) su 16 (sedici) partecipazioni comunali sarebbero in perdita.
Quanto segue è la riflessione postata su facebook da Amedeo Levorato, manager delle ex municipalizzate di Padova.

Atteso che, per quelle con perdite minori, l’operato non può essere valutato solo sul dato della “perdita di esercizio”, come dice Cottarelli stesso, ma sulla redditività rispetto al capitale investito, occorrerebbe forse tenere presente che: 1) siamo nel settimo anno della crisi più devastante che abbia investito l’Italia negli ultimi 70 anni, 2) se si guardasse all’intero sistema delle imprese italiano, anche private, con particolare riferimento a quelle che per settore o per vincolo naturale, operano sul mercato interno, forse la proporzione di imprese in perdita sul totale sarebbe anche maggiore di quella del Comune di Padova. Penso, ad esempio, agli studi professionali sia sanitari che amministrativi, alle attività turistiche, alla grande distribuzione e ai piccoli negozi, ai concessionari di auto, e più in generale a tutte quelle attività che possono contare solo sul mercato locale e che vedono i propri ricavi crollare giorno dopo giorno.

Sono dell’opinione che il pareggio di bilancio vada perseguito sempre e in ogni caso, ma quando le condizioni oggettive lo impediscono, questo obbiettivo può risultare impossibile: la perdita di esercizio è un fattore “fisiologico” per l’azienda, e può essere recuperata attraverso cambiamenti gestionali. L’obbiettivo deve essere quello di non fallire o non chiudere una attività se produce rendimento.

Per quanto riguarda APS Holding, viene ricordato nell’articolo che l’Amministrazione Rossi, e in particolare il sottoscritto per esplicita delega dell’Amministrazione, dal 2012 aveva intrapreso un percorso di aggregazione con Busitalia. Il documento Cottarelli dimostra che questa iniziativa, assunta già dal sindaco Zanonato, era esattamente indirizzata all’efficientamento e al rientro della perdita: 1) la fusione delle aziende operanti nello stesso bacino provinciale di Padova corrisponde esattamente a quanto indicato da Cottarelli, 2) il mantenimento dei salari e dei posti di lavoro era già sancito dall’accordo firmato con i sindacati il 18 marzo 2014, 3) la riorganizzazione con l’obbiettivo dell’utile il primo anno (800.000 euro nel 2015) corrisponde pienamente alle esigenze della norma che intende varare il governo. Tutti i contratti erano stati firmati da me e dall’AD di Busitalia FS il 26 febbraio 2014 con l’impegno a concludere la fusione il 30 aprile 2014, ma – si sa – il Consiglio Comunale con la significativa assenza dell’ass. Grigoletto, totalmente d’accordo con la maggioranza in quella occasione, rinviò ogni decisione definitiva, di propria competenza esclusiva, che al momento è ancora sospesa.

La volontà del Consiglio Comunale è sovrana anche in questo caso, ma forse sarebbe bene tenere conto che alcune misure indispensabili, che incontrano il consenso e anche l’identità con le leggi in via di approvazione, richiedono uno sforzo di continuità inteso al beneficio del Comune e dei cittadini, del bilancio e della qualità e organizzazione dei servizi.